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Facebook: sei anni e 400 milioni di utenti. Ma incombe il rischio malware

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Questo articolo è stato pubblicato il 05 febbraio 2010 alle ore 18:43.
L'ultima modifica è del 13 maggio 2010 alle ore 15:13.

Facebook spegne sei candeline e si prepara a festeggiare non solo la ricorrenza ma anche il traguardo di 400 milioni di utenti registrati in tutto il mondo che taglierà molto presto. Mark Zuckerberg, il fondatore del social network più famoso del pianeta ha celebrato il compleanno sul blog aziendale titolando il suo intervento con una emblematico “Six Years of Making Connections”. Connessioni che – parole del giovane Ceo - “hanno reso il mondo più aperto e più connesso” e portato Zuckerberg nella categoria dei miliardari. Oggi coloro che hanno un profilo attivo su Facebook sono oltre 350 milioni, di cui circa 18 milioni in Italia, il 50% degli iscritti accede al sito quotidianamente, 35 milioni aggiornano il proprio “status” ogni giorno e l’utente medio resta connesso al social network per più di 55 minuti giornalieri. Milioni di persona che chattano, condividono foto e altro e fruiscono di giochi e applicazioni, ormai più di 500mila. Ai suoi adepti Facebook continua anche a “regalare” novità, ultime in ordine di tempo il menu superiore (da cui ora è possibile trovare le notifiche, le richieste e i messaggi più recenti) e i collergamenti Home e Profilo. Piccoli accorgimenti, grafici e funzionali, per rendere ancora più semplice l’esperienza di navigazione degli utenti, senza che questi possano avanzare critiche o risentimenti come a volte accaduto in passato.

Se la questione della privacy è per Zuckerberg un problema al momento superato (con quali benefici effetti sugli utenti è però tutto da capire), i rischi che gravano sulla sua ulteriore ascesa si chiamano malware e spam. Stando infatti all’ultimo report di Sophos sulla sicurezza relativo al secondo semestre del 2009, gli attacchi virali e i messaggi spazzatura sono aumentati nell’ordine del 70% e proprio i due social site più popolari del momento, Facebook e Twitter, sono nel mirino dei cybercriminali. I dati che riguardano da vicino gli utenti che navigano sulle reti sociali parlano da soli: il 57% ha ricevuto messaggi spam, il 36% si è visto recapitare malware. Un numero sempre maggiore di persone scambia quotidianamente informazioni personali e dati sensibili sui social network – fanno notare da Sophos – e gli hacker hanno fiutato l’occasione anche perché troppi siti web 2.0 si preoccupano unicamente di consolidare la propria quota di mercato alle spese della sicurezza informatica. Da qui il non disinteressato consiglio: “i social network e i loro utenti devono fare di più per difendersi da attacchi, furti d’identità, spam e malware, la cui portata sta assumendo proporzioni sempre più preoccupanti”.

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Tags Correlati: Mark Zuckerberg | Software |

 

Il rischio di vedersi sottrarre informazioni personali e sensibili lo sentono sicuramente i responsabili informatici, visto e considerato che il 72% delle 500 organizzazioni censite dalla società americana vede nel comportamento dei propri dipendenti sui social network una grave minaccia per la sicurezza dei sistemi aziendali. Peccato però che Sophos abbia anche rilevato come nel 49% delle aziende (il 13% rispetto in più rispetto allo scorso anno) i dipendenti possano accedere del tutto liberamente a Facebook. Un altro dato che non farà certo troppo piacere a Zuckerberg riguarda quindi la percezione di rischio legata al singolo sito social. Alla domanda “Secondo lei quale social network costituisce la minaccia più grave per la sicurezza del suo pc?” il 60% degli intervistati ha scelto infatti Facebook, con MySpace e Twitter praticamente sullo stesso piano (18% e 17% rispettivamente) e LinkedIn citato solo nel 4% dei casi. Un’ombra che non oscura, oggi, il successo del social network più popolare del pianeta, ma che certo non può essere sottovalutata.

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