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SULLO SFONDO DELLA nona arte

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Questo articolo è stato pubblicato il 18 maggio 2010 alle ore 16:47.

linguaggi >LETTERATURA A DISEGNI Il fumetto è una formula espressiva che racconta l'attualità e lo spazio diventa elemento narrativo DI MAURO GAROFALO
Napoli Comicon 2010. Da domani, fino al 2 maggio, appuntamento con la XII edizione di Comicon - Salone Internazionale del Fumetto. Colore di questa edizione, il nero. Paese ospite, la Francia. Nella delegazione d'Oltralpe, Georges Wolinski e Philippe Druillet, mostro sacro del fumetto mondiale – che, con Moebius fondò la casa editrice Gli Umanoidi e la rivista «Métal Hurlant» – e inoltre Mathieu Sapin, Alfred, Anne Simon, Bastien Vivès: i disegnatori francesi che, in residenza d'artista, hanno raccontato la città con «Napoli, sguardo d'autore».
Da Moebius al cyberpunk, dalla distopia al cinema dei supereroi («Thor» di Kennet Branagh esce a maggio 2011), le città per il fumetto sono esseri viventi («Metropolis»), mega-Macchina («Akira»), spazio di rivolta («V per Vendetta»), simboli dell'uomo, degenerazione del conflitto sociale («Watchmen»), alter-ego («Batman»).
La "nona arte" (il fumetto) come la fantascienza anticipa la realtà, crea gli immaginari del futuro. In anteprima esclusiva, la città-fumetto secondo Wolinski, Sapin e Vivès. Per Wolinski il fumetto è un "media" del tempo: «Durante la guerra, quando Milton Caniff raccontava le avventure di Terry e i Pirati, adoravo la bellezza delle sue donne asiatiche. Poi c'erano Popeye, Mickey Mouse, Jungle Jim e il cowboy Red Ryder e ovviamente Tarzan. Era l'avventura! Oggi il fumetto si interessa di attualità, dal reportage al racconto storico, al terrorismo, alla sessualità (...), ma evade nella fantascienza merovingia, nel Medio Evo, i suoi cavalieri si battono contro il dispotismo. Non ci sono più soggetti tabù: Sarkozy e Berlusconi sono divenuti personaggi dei fumetti, evolvendo il drago nel "denaro". Il disegnatore è giornalista e romanziere, ma prima di tutto crea un mondo». E, dunque, "cross-arte": «Oggi i Botticelli, i Raffaello, i Degas... sono Bilal, Crepax, Moebius».
Sapin, tra gli autori di «Napoli, sguardi d'autore» (Tunué, 10,00 euro), «tradurre una città in fumetto significa usare l'immaginazione (...) importante per sviluppare le avventure. Io mi sono ispirato a quello che avevo incrociato nel mio cammino». Il testo, nei fumetti, è un iper-luogo «permette di precisare cose che i personaggi hanno nella testa e apportare una visione soggettiva del racconto e dei luoghi». La nozione di tempo: «"Tempo di lettura" che cambia da persona a persona, "tempi della storia". Quando disegni, ciascuna delle storie si incrocia con le altre attraverso concordanze di tempi, utopiche, ma che corrispondono. Del resto anche a Napoli il tempo non passa nello stesso modo che altrove». Vivere la città: «Ogni disegnatore ha una nozione di "spazio", in questo progetto ci siamo appropriati dello stesso luogo con approcci differenti». Il risultato: «Come nei film americani in cui si ha l'impressione che basti girare l'angolo per ritrovarsi all'altro capo della città». Il link fumetti-tecnologia: «Oggi internet ricopre un ruolo in tutto. La tecnologia è indispensabile, anche se ho apprezzato di poter raccontare con un foglio di carta e una penna». Lo story-board e le storie della realtà/reality: «Nella mia storia ho messo in scena un personaggio reale, il pittore Pierre-Yves Le Duc, e ho creato un legame tra il personaggio principale e il passato della città; anche con la dinastia Bonaparte. Per scrivere a fumetti realizzo schizzi in forma di story-board, mi aiuta a strutturare e ritmare i dialoghi e a definire il posizionamento delle vignette nella pagina».

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Tags Correlati: Anne Simon | Fritz Lang | Jim Jungle | Milo Manara | Milton Caniff | Napoli | Philippe Druillet | Red Ryder | Tecnologie | Walt Disney

 

Il giovanissimo Vivès invece ha illustrato Napoli a memoria: «...solo una o due foto per recuperare dettagli complicati, ma erano la gente e l'ambiente che volevo trascrivere». Il linguaggio dei fumetti trasforma la realtà: «È sguardo artistico in anticipo sul tempo: quello che succede tra le vignette... solo il lettore ha le chiavi, e così ci incolla la sua "realtà"; è un buon mezzo di immersione. Leggermente più inquadrato di un libro, meno passivo del cinema. Nel tempo in cui si legge un fumetto si raccontano migliaia di anni con un paio di disegni...». Lo spazio «è un elemento narrativo come il testo. Me ne servo per far passare informazioni, e anticipare i personaggi e le loro emozioni. Persino uno "spazio vuoto" può raccontare». Realtà e Storia «sono lo stesso processo. Lo story-board è la mappa con la strada del fumetto prima di passare alla sua realizzazione. È il momento in cui bisogna far sì che le intenzioni di scrittura, di messa in scena e di ritmo concordino tra loro...». Città-fumetto. E da domani il Comicon. Da non perdere: Milo Manara, 1 e 2 maggio; le tavole di «The Spirit» di Will Eisner. Info, www.comicon.it.
maurogarofalo.nova100.ilsole24ore.com
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