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Questo articolo è stato pubblicato il 18 maggio 2010 alle ore 16:36.
DI LUCA SALVIOLI
Per capire cosa sta succedendo all'industria del l'energia pulita, in Italia e nel mondo, in questi giorni occorre guardare a Verona. Il Solarexpo è ormai diventato un punto di riferimento internazionale, tanto da attirare settantamila visitatori. Ci sono i manager dei grossi colossi internazionali – Asia e Stati Uniti in primis – le aziende italiane che si distinguono puntando su design e integrazione architettonica, i laboratori delle università che diventano start up e cercano di intercettare il venture capital. L'energia solare fotovoltaica è l'osservata speciale per una serie di motivi. Chiunque abbia una discreta confidenza con la materia sa che le ricerche indicano il nostro paese come il primo che raggiungerà la grid parity, e cioè il momento in cui la bolletta del sole costerà come quella elettrica tradizionale. «Certamente non c'è una data precisa, ma un processo in corso che subirà accelerazioni e frenate – spiega Luca Zingale, direttore scientifico di Solarexpo –. L'Italia vivrà una svolta epocale dalla prima fila, ovvero il passaggio in una nuova era geologica per le rinnovabili, oltre gli incentivi». La ricerca spasmodica di una data, di un calcolo preciso di costi e benefici è un percorso tortuoso e pieno di variabili imprevedibili. Di certo c'è che «nel 2009 i prezzi di celle e moduli è calato mediamente del 30-40% a causa della recessione economica mondiale e dell'eccesso di produzione – continua Zingale –. Mi ricordo che nel 2006 il problema era l'opposto, ovvero la scarsità. È chiaro che per i frigoriferi un fenomeno del genere sarebbe impensabile. Non dimentichiamoci che questo è un mercato ancora giovane».
Per il 2010 la dinamica dei prezzi «dovrebbe essere stabile fino al terzo trimestre, quando ci aspettiamo un'ulteriore discesa. Nel 2011 ci sarà un altro calo contenuto», afferma Vincenzo Quintani, responsabile italiano di Suntech, leader mondiale nella fornitura di moduli fotovoltaici. L'efficienza delle celle «ha dimostrato un incremento costante negli anni. Ora la vera sfida è il salto dal laboratorio alla scala industriale», aggiunge. Il colosso cinese lo sa bene, visto che nella ricerca impiega 380 ingegneri su 1.200 dipendenti. Il fondatore Zhengrong Shi si è formato nelle aule della University of new south wales di Sydney, sotto gli insegnamenti del pioniere Martin Green, che ha messo le mani sul primo pannello all'inizio degli anni Settanta senza mai smarrire passione e tenacia. La tecnologia Pluto, alla prima fase di commercializzazione, punta in quella direzione. Certo, ci vuole tempo. Il silicio dell'informatica è cresciuto sull'onda della legge di Moore, secondo la quale le prestazioni dei processori raddoppia ogni due anni. Per il fotovoltaico e le altre tecnologie che sfruttano fonti rinnovabili non è così. «Le variabili in gioco sono tantissime, ma ci aspettiamo la sostenibilità del mercato tra il 2015 e il 2018».