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Il mercato del networking torna a marciare dopo la crisi

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Questo articolo è stato pubblicato il 24 maggio 2010 alle ore 11:47.

Barcellona - Reinventare le "economics" del networking, mettere nelle mani delle aziende strumenti in grado di ridurre significativamente l'incidenza dei costi dei data center, può sembrare un compito proibitivo, soprattutto quando il mercato attraversa una fase di prolungata congiuntura. Juniper Networks, però, sembra avere i requisiti giusti per poterlo fare e lo ha detto a chiare lettere Gert-Jan Schenk, senior Vice President Emea della società californiana, fotografando l'andamento della domanda europea di apparati e soluzioni di rete nel biennio 2008-2009.

Lo scenario è il seguente: la domanda di apparati "core" ed "edge" (per il cuore e le periferie delle reti rispettivamente) è scesa in valore significativamente, mentre la quota di mercato di Juniper, in entrambi i segmenti, è cresciuta in modo costante ed è abbondantemente oltre la fatidica soglia della doppia cifra. Lo stesso si può dire per le appliance di sicurezza di fascia enterprise, un segmento fortmente penalizzato dalla restrizione degli investimenti, mentre nei prodotti switching di fascia alta la società ha raggiunto in 24 mesi una share del 2%. Cisco, Check Point e gli altri nomi illustri del mercato – lo dicono i dati della varie Sinergy, Infonetics Research e Dell'oro Group – hanno dovuto quindi fare i conti con l'ascesa della società americana e le sue ambizioni di crescita, che si sono tramutate per esempio in nuove commesse per importanti clienti come Puma (abbigliamento sportivo). Con un presupposto di fondo, molto caro ai vertici della società: Juniper è focalizzata sulle infrastrutture di rete (apparati, piattaforme software, soluzioni di security e per la mobility), sul networking ad elevate prestazioni e sulla semplificazione di un ecosistema di rete che deve essere aperto e dinamico. Altri vendor, ed in primis Cisco, hanno cambiato nel corso degli anni pelle allargando i mercati di intervento e di competenza, dal consumer ai sistemi hardware.

E quando la crisi sarà alle spalle? Le opportunità di new business, dicono i vertici di Juniper, saranno estremamente significative, con tutte le variabili del caso. Nella fattispecie, i 27 Paesi Ue registreranno nel complesso un incremento del loro prodotto interno lordo che, nel 2011, sarà molto prossimo a quella del mercato Usa, e cioè nell'ordine del 2%. Rispetto alla paurosa flessione del 2009, si tratta di una ripresa più che consistente, anche se a segnare i maggiori tassi di sviluppo, saranno alcuni Paesi emergenti. Nello specifico dei vari comparti del mercato networking, gli switch Ethernet, in particolare, torneranno a correre speditamente già dal 2010 e nel 2014 supererà quota sei miliardi di dollari (era calato sotto i quattro alla fine dell'anno scorso), mentre quello dei router di fascia enterprise sfiorerà i 1,6 miliardi (dagli attuali circa 1,1 miliardi). Il giro d'affari legato alle appliance di sicurezza, infine, si assesterà intorno agli 1,8 miliardi di dollari, dopo che tra il 2008 e il 2009 ha subito un calo sostanziale per scendere a poco meno di 1,3 miliardi.

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Tags Correlati: 3Com | Cisco Systems | Dati di bilancio | Europa | Juniper Networks | Puma | Vice President Emea

 

Juniper, in questo contrastato scenario, ha fatto registrare nel primo trimestre 2010 un salto in avanti anno su anno del 19% alla voce ricavi - saliti a 913 milioni di dollari, con margini lordi non-Gaap pari al 23.2% - e posto le basi per una crescita sensibile nel corso dell'anno. L'area Emea, in cui la società opera con circa 400 reseller nella parte alta dell'offerta (in totale sono 2.000), incide per circa 264 milioni di dollari (pari al 29% del giro d'affari complessivo del primo trimestre 2010) ed è risultata in crescita del 18% anno su anno grazie in particolare alla forte ripresa degli investimenti nei data center in Germania e Inghilterra. Gli Stati Uniti rimangono attualmente il mercato di riferimento generando il 53% del business di Juniper, che deve il 65% delle sue entrate ai service provider (operatori telco in testa) e il restante 35% alle grandissime aziende; l'Europa è la nuova sfida da vincere. Cisco e altri concorrenti (dagli specialisti come Brocade ai colossi come Hp-3Com) permettendo.

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