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Questo articolo è stato pubblicato il 27 maggio 2010 alle ore 08:15.
Nell'ultimo anno la lotta al digital divide ha fatto pochi passi avanti, complice la mancata fornitura degli 800 milioni di fondi pubblici promessi a questo scopo. C'è però qualche segnale che ispira ottimismo, su un duplice fronte: rete fissa e mobile/wireless.
Alcuni annunci istituzionali sono arrivati durante il convegno banda larga della settimana scorsa, a Catania. La società di scopo Infratel aggiudicherà a giugno i lavori per la terza fase del progetto con cui sta portando fibra ottica vicino alle centrali, con fondi pubblici. Questa fase sarà dedicata alla copertura delle aree rurali (1,2 milioni di cittadini), mentre la quarta toccherà i distretti industriali in digital divide. La prima ha dato banda larga a 1 milione di utenti; la seconda, tuttora in corso, mira a coprirne 1,1 milioni. Si è abbonato il 40 per cento degli utenti coperti da Infratel: un dato in linea con la penetrazione Adsl italiana. Conferma che nelle zone di digital divide le persone sono interessate alla banda larga quanto altrove. Potenziati anche gli accordi tra le parti: il Ministero allo Sviluppo Economico ne ha firmato uno con l'Unione delle province italiane, come già aveva fatto con le Regioni. Tutti questi soggetti collaboreranno, con le rispettive risorse e progetti, per colmare il digital divide entro il 2012. Ad oggi sono in corso iniziative della Provincia di Roma, Milano, Lucca. Varie Province stanno firmando protocolli operativi con gli operatori, per agevolare la cablatura di fibra ottica nelle centrali. Il primo passo sarà semplificare e unificare la normativa per gli scavi, su tutto il territorio, incoraggiando anche l'uso di tecniche innovative come le minitrincee. Ce n'è bisogno. Il 96 per cento degli italiani è coperto da Adsl, in teoria; in pratica lo è l'87 per cento, rileva l'ultimo rapporto di Between, a maggio. Il 9 per cento infatti è servito da una centrale con Adsl ma non può attivarla a causa di un doppino troppo lungo o usurato. Oppure naviga al massimo a 640 Kbps. Solo valori invariati rispetto al rapporto Caio del 2009. La buona notizia è che nel frattempo è cresciuta la copertura wireless: l'Umts/Hspa raggiunge il 95 per cento degli italiani, l'Hiperlan il 15 per cento, il WiMax (l'ultimo arrivato) il 4 per cento. «Una possibilità è che Wi-Fi e WiMax sostituiranno l'Adsl nell'ultimo miglio», ha detto Andrea Colmegna, Ip backbone technologies manager di Fastweb, durante il convegno Radio Days 2010 giovedì scorso, a Bologna. Risulta che il digital divide sarà sconfitto se ciascuno farà la propria parte: operatori, PA locale e centrale, la varie tecnologie banda larga in modo complementare, nessuna esclusa. (al.lo.)