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Questo articolo è stato pubblicato il 28 maggio 2010 alle ore 08:25.
«Steve Jobs e le sette meraviglie». Si potrebbe intitolare così, la favola del bambino adottato che diventa prima mago dei computer e poi l'imprenditore più famoso al mondo. Sono almeno sette, le rivoluzioni – tutte sotto forma di prodotti commerciali – innescate dal nume tutelare della Apple. Tutte fantastiche. Ma, a dire il vero, soprattutto nella seconda versione, quella che gli addetti ai lavori chiamano Revision B, il perfezionamento del prodotto originale.
L'Apple I, costruito a mano da Steve Wozniak e commercializzato da Jobs nel luglio '76 era quasi uno scherzo. Ma l'anno dopo, con l'Apple II, la strana coppia della Silicon Valley per davvero «accende la rivoluzione del personal computing», come recita la pubblicistica della Apple.
Nel gennaio del 1984 arriva il Macintosh, il primo computer con il mouse, le finestre e le tende a scomparsa. È davvero una rivoluzione. Ma ha soltanto 128k di memoria Ram (30mila volte in meno di un Mac di oggi) e, nel giro di appena otto mesi, Jobs corre ai ripari con il Mac 512k, che finalmente diventa usabile.
Nel 1985 Jobs viene cacciato da John Sculley, l'amministratore delegato che lui stesso aveva assunto. Torna trionfalmente nel '97 e, l'anno seguente, introduce l'iMac: un computer celeste e trasparente che rompe tutte le regole (non solo quelle estetiche) dell'industria dei Pc. Sette mesi dopo, i colori diventano cinque. Ma è solo nell'ottobre ‘99 che l'iMac diventa la workstation perfetta per i lavori creativi che oggi conosciamo.
L'iPod è un caso un po' a parte. Debutta nell'ottobre del 2001 e fa poco rumore (un mese prima c'era stato l'11 settembre). La prima revisione è di nove mesi più tardi e non ha difetti fondamentali da correggere: si abbassa il prezzo e basta. Ma è da quel momento, che il suo trionfo commerciale comincia a materializzarsi.
L'iPhone invece, è l'esempio perfetto. La prima versione (giugno 2007) lascia tutti a bocca aperta per la messe di innovazioni introdotte, ma ha pochissime applicazioni, non c'è il Gps e la versione da 4 gigabyte è insufficiente in partenza. È solo con l'iPhone 3G (giugno 2008) che le cose si fanno serie e, sul mercato, succede quel che succede.