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Questo articolo è stato pubblicato il 04 giugno 2010 alle ore 13:45.
Google si appresta a fornire alle autorità europee i controversi dati di utenti ignari che la società viene accusata di aver ottenuto - sfruttando connessioni internet wifi non protette - durante la sua campagna di mappatura digitale delle strade in varie metropoli per il servizio Street View. Entro un paio di giorni queste informazioni verranno girate alle autorità di vigilanza sulla privacy, cominciando da Germania, Francia e Spagna, ha annunciato l'amministratore delegato Eric Schmidt, secondo il Financial Times.
In Germania il gruppo rischia un processo penale. La scorsa settimana sono nati nuovi dissidi con le autorità, nell'ambito di una inchiesta della procura di Amburgo, per capire se fosse legale o meno fornire loro questi dati. Ora sembra esser stato raggiunto un compromesso.
Sulla vicenda Google pubblicherà anche i risultati di una sua indagine commissionata a un gruppo esterno sull'accaduto, mentre verranno riesaminate le politiche interne sulla privacy.
Schmidt non ha escluso che tra i dati oggetto del contendere vi possano essere anche informazioni su conti bancari. In ogni caso «abbiamo sbagliato - ha detto - dobbiamo essere molti chiari su questo. Se sei onesto nell'ammettere i tuoi errori fai la migliore prevenzione per evitare che si ripetano».
Il manager però difende alcuni aspetti chiave della strategia di sviluppo di Google. In particolare la mano libera a favore dei dipendenti di utilizzare un quinto del loro tempo lavorativo, il 20 per cento, per condurre in autonomia ricerche e studi su possibili nuovi prodotti e servizi. Questa possibilità non verrà meno «sarebbe un terribile errore - ha spiegato - con effetti agghiaccianti sulla creatività».