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Questo articolo è stato pubblicato il 08 giugno 2010 alle ore 08:08.
Franco Vergnano
MONTECARLO. Dal nostro inviato
L'innovazione ha tenuto banco tra i sei giurati internazionali che hanno scelto L'imprenditore dell'anno 2010. Dopo un lungo "contest", sul filo di lana il palmares è andato a Michael Spencer, ceo dell'inglese Icap, eletto appunto "World entrepreneur of the year 2010".
Alla finale della manifestazione organizzata dalla Ernst & Young per dare un riconoscimento alle migliori aziende di tutto il mondo, l'Italia era rappresentata da Brunello Cucinelli, presidente e amministratore delegato dell'azienda omonima, situata nel borgo medievale di Solomeo, in Umbria, e famosa nel mondo per la produzione di capi di cashmere. Cucinelli aveva vinto lo scorso autunno (si veda Il Sole 24 Ore del 20 novembre 2009) il premio Ernst & Young come miglior imprenditore italiano del 2009, per la sua creatività e intraprendenza nella guida aziendale.
Ma tra i 43 imprenditori di tutto il mondo riuniti a Montecarlo ci poteva essere un solo premiato. Stavolta è toccato all'inglese Spencer che ha «vinto - racconta il giurato Marco Giovannini, ceo della Guala closures di Spinetta Marengo (Alessandria) – grazie a un'innovativa piattaforma di data base tarata sui servizi finanziari».
Tutti i lavori della manifestazione sono ruotati attorno all'innovazione: «I paesi dell'Est – racconta ancora Giovannini – hanno in genere idee molto buone che riescono a implementare grazie all'utilizzo dell'hi-tech e all'entusiasmo di imprenditori di prima generazione con una forte aggressività e altrettanta determinazione per imporsi a livello mondiale. In parecchi casi, i giovani si sono rivelati geniali nel mettere a fuoco nuovi business. La vecchia Europa sembra un po' più seduta». Tra le innovazioni più significative, la International Sos, un servizio di assistenza medica nei paesi a rischio utilizzato soprattutto dalle multinazionali per curare e recuperare il loro personale in caso di incidenti, attentati, catastrofi (sono intervenuti ad esempio anche nel terremoto di Haiti) o malattie improvvise che non possono essere curate in loco. Il business, creato a Singapore da due medici, fattura ormai un miliardo di dollari. Interessante anche un "antivirus democratico" («avast!») distribuito gratuitamente ai privati attraverso una community hi-tech che ha permesso alla Alwil (repubblica Ceca) di moltiplicare il suo fatturato. Ha solo 31 anni anche il ceo della ungherese Sygic che contende fette di mercato ai big nelle applicazioni dei sistemi Gps come Tom Tom e Nokia.