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Questo articolo è stato pubblicato il 12 giugno 2010 alle ore 14:25.
Una folla, a bordo di piccole imbarcazioni, attende il passaggio nell'Adriatico del Rex, il mitico transatlantico degli anni 30, i cui arredi sono della ditta palermitana Ducrot. La scena è immortalata nel film Amacord di Fellini. Ma i Ducrot hanno disegnato interni e mobilio anche della Camera dei deputati, dei più grandi alberghi e delle migliori dimore dell'epoca. Il che porta oggi Enrico Ducrot, nipote del fondatore, a dire che «per origini familiari mi sono sempre occupato di arte e di immobili e dedicato ai viaggi per passione».
Così, oltre a essere il figlio del fondatore e ad di Viaggi dell'Elefante, oltre a essere archeologo e docente universitario di Turismo e archeologia, è anche l'ideatore e maggior sostenitore di un modello economico unico, che coniuga alta qualità e unicità delle strutture con gli standard più alti del business responsabile: ovvero Eco Luxury.
Ducrot cita un proverbio degli indiani Cree. «Quando l'ultimo albero sarà abbattuto, l'ultimo fiore avvelenato, l'ultimo pesce pescato, allora vi accorgerete che non potete mangiare il denaro». Con una collezione personale di 12mila libri di viaggi, Ducrot nella sua esperienza nel mondo dei tour operator e del turismo si è presto trovato «insoddisfatto del modello di sviluppo tradizionale». Nel frattempo, Andrea Tamagnini (figlio di Folco Quilici e documentarista) si è rivolto a lui per realizzare un campo tendato a Espiritu Santo, luogo incontaminato della Baja California, per riuscire a coniugare elevati standard qualitativi, rispetto dell'ambiente e benefici per la popolazione locale. «Da quell'esperienza ha via via preso forma Eco Luxury, che si divide nella parte Retreats of the world, cioè le strutture legate all'ospitalità, e nella parte di vera e propria creazione e finanziamento delle nuove strutture».
Oggi il circuito comprende 147 lodge, rispetto agli 84 dell'anno scorso e le sole candidature 2009 sono state di oltre 300. Vale la pena riuscire a consultare la directory, di 456 pagine, (casa editrice De Agostini) per riuscire a cogliere il connubio tra esclusività, attenzione all'ambiente e profondità dei legami con il territorio che contraddistinguono i lodge. Ma entriamo nel dettaglio della filosofia che sta alla base del modello, molto lontana dai puri scopi commerciali. L'idea di base di Eco Luxury parte dalla convinzione che si debba perseguire un'ecologia di mercato: a fronte di teorie che vedevano nel mercato l'origine di tutti i mali del mondo, è emersa più recentemente una posizione meno estrema, in cui il mercato viene accolto per i propri aspetti positivi di finanziatore e partner della tutela ambientale. «Calandolo in ambito immobiliare – spiega Ducrot – il migliore esempio di come le caratteristiche della proprietà privata siano in grado di migliorare la qualità dell'ambiente è quando un'impresa decide di fare investimenti con un piano edilizio moderato in un'area di alta attrazione turistica».