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Questo articolo è stato pubblicato il 16 giugno 2010 alle ore 16:16.
Nokia, numero uno mondiale nella telefonia mobile, ha tagliato le stime per i risultati del secondo trimestre della sua divisione Devices & Services (la struttura che produce smartphone, cellulari e servizi correlati). Ridotte le attese per margine operativo a ricavi a causa della debolezze dell'euro e della forte concorrenza. Alla borsa di Helsinki il titolo cede l'11%.
Nel dettaglio, Nokia ora prevede di chiudere il secondo trimestre dell'esercizio 2010 con vendite nette della divisione Devices & Services (che nello stesso periodo del 2009 rappresentavano i due terzi dei ricavi totali) «nella parte bassa, o appena al di sotto, della forchetta indicata in precedenza e compresa tra i 6,7 e i 7,2 miliardi».
Quanto alla quota del mercato della telefonia cellulare nell'intero 2010, il gruppo finlandese conferma la stima di una quota «in linea con quella del 2009» per quanto riguarda i volumi, ma abbassa la previsione in termini di valore. La nuova previsione parla di una quota «leggermente inferiore a quella del 2009», contro la precedente attesa di un «leggero aumento».
Sempre per quanto riguarda la divisione Devices & Services, Nokia vede il margine operativo del secondo trimetre «nella parte bassa, o leggermente al di sotto, della forchetta tra il 9% e il 12% indicata in passato», mentre per quanto riguarda l'intero 2010, l'attesa si colloca sul limite inferiore, o poco sotto, dell'intervallo tra l'11% e il 13%.
L'aggiornamento delle stime, spiega una nota, tiene conto del fatto che «numerosi fattori stanno impattando negativamente sul business di Nokia con una portata maggiore di quanto previsto in precedenza». Tra questi il gruppo cita «l'ambiente competitivo soprattutto nella fascia alta del mercato (con la forte concorrenza dei coreani Samsung ed Lg) e il passaggio, nel mix di prodotti, verso quelli con minore marginalità». Tanto più che la recente debolezza dell'euro pesa sui costi, sulle spese operative e sulle tattiche di pricing globali.