Questo articolo è stato pubblicato il 17 giugno 2010 alle ore 08:07.
frontiere - >LA GUERRA AI TEMPI DEL WEB - I governi impegnati nella difesa digitale: la quinta dimensione, dopo terra, mare, cielo e spazio
Il 16 aprile 2008 Eugene M. Wall, maggiore della United States Air Force, discute la sua tesi per il master in Military Studies. L'approfondimento è incentrato sull'apporto che le truppe da sbarco americane possono dare a un ipotetico conflitto tecnologico ed è intitolato «Every Marine a Cyberwarrior». L'ufficiale – allargando la visione tradizionale che riserva all'aeronautica il dominio del cyberspazio – auspica un coinvolgimento di tutte le forze armate americane e in ciascun marine vede un prossimo combattente cibernetico. Due mesi dopo sui teleschermi d'Oltreoceano appare uno spot incredibile. «Questo edificio oggi sarà attaccato almeno tre milioni di volte» dice una voce allarmata che, mentre scorrono le immagini di riprese aeree del Pentagono, domanda: «Chi lo difenderà?». Il filmato suscita molte perplessità e l'idea di un Cyber Command per difendere la quinta dimensione della guerra (dopo terra, mare, cielo, spazio) corre il rischio di essere accantonata. Il pubblico rimane stordito dal messaggio pubblicitario che – pronipote del manifesto di Uncle Sam – mira a reclutare specialisti informatici. Non mancano le critiche che – intrise di sarcasmo – asseriscono che i tre milioni di attacchi altro non sono che le mail di spamming che propongono al Department of Defence pasticche di Viagra e vincite milionarie a improbabili lotterie. Ma il timore di un'aggressione virtuale – suffragata dal ripetersi di drammatici episodi di assalto hacker alle infrastrutture critiche di mezzo mondo – spinge i progetti di militarizzazione del cyberspazio. Adesso gli americani prendono posizione nella cosiddetta 5th dimension e schierano altri tremila specialisti dell'aeronautica militare sul fronte digitale. Il codice della loro qualifica è 17D. È la sigla appena assegnata ai cyberspace officers, militari che – già inquadrati nelle attività operative e tecniche nel contesto delle comunicazioni e della guerra elettronica – sono destinati a misurarsi in un possibile conflitto telematico.