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Pago MA CON LA SIM

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Questo articolo è stato pubblicato il 15 luglio 2010 alle ore 08:09.

Mario Cardullo, AUTORE DEL PRIMO BREVETTO COLLEGATO ALL'RFID (1973), ALLA BASE DEI PAGAMENTI MOBILI CONTACTLESS
«Attento: con quest'ultimo acquisto il tuo conto è finito in rosso e tra dieci giorni arriverà l'addebito della bolletta telefonica». Così ci avvisa un messaggio automatico che arriva sul cellulare dopo averlo usato per comprare qualcosa. Adesso è solo un ipotetico futuro, ma toccherà presto abituarci all'idea. Le pedine tecnologiche e commerciali si stanno muovendo in fretta e all'unisono perché il cellulare si trasformi in una carta di credito 2.0. Non un semplice borsellino elettronico, beninteso, ma uno strumento a due vie: interattivo e personalizzato, in grado di informare e consigliare.
I big della telefonia, dopo anni di indugi, stanno guardando ora con molta attenzione a questi sviluppi. «L'Nfc (Near field communication) è una tecnologia che supportiamo attivamente. A partire dal 2011, il nostro portfolio globale di smartphone symbian comincerà a includere Nfc», ha detto a metà giugno Anssi Vanjoki, nuovo responsabile del reparto Mobile solutions di Nokia. Nfc è la frontiera più evoluta dei pagamenti mobili (tramite onde radio e contactless). Nokia così si dimostra decisa a rompere il ghiaccio: finora ha usato solo in sperimentazioni il suo modello con Nfc, il 6216. Stesso utilizzo per il Samsung Star, che però «lanceremo a breve. Poi venderemo un altro modello Nfc nella seconda metà del 2010 e un altro ancora a inizi 2011», dice Antonio Bosio, product manager della divisione tlc di Samsung Italia. Pare che anche Apple abbia fiutato il nuovo vento. Ha depositato alcuni brevetti sull'Nfc, tanto che ci si aspettava questa funzione già nel nuovo modello iPhone 4G. Così non è stato, però, e ora l'ipotesi più accreditata è che arriverà in una futura versione, l'anno prossimo.
I produttori accelerano anche perché ormai non dipende più solo da loro la presenza dell'Nfc nei cellulari. Adesso il chip per pagare contactless può essere messo anche nelle memory card o nelle sim, grazie all'impegno quindi di altri attori: «È una delle novità più interessanti nel settore», dice Carlo Maria Medaglia, direttore di RfidLab alla Sapienza di Roma.

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Il chip Nfc può essere legato alla sim grazie alla tecnologia di Single wire protocol (il cui standard è a un passo dal varo) e comunicare con essa tramite il wi-fi del cellulare. La sim è al centro di altre due tecnologie emergenti, Cat Ip e Smart card web server. Permettono di integrarvi, rispettivamente, applicazioni o pagine web. Così l'utente può accedere agli strumenti di pagamento direttamente dalla sim, senza bisogno di installare software né di connettersi a internet. La connessione serve solo nella fase finale d'acquisto. A differenza del l'Nfc, queste soluzioni sono già usate in Europa (in Italia, da Noverca e da Poste Mobile), anche se ancora in un modo incompleto. Al momento Noverca permette così solo di ricaricare il cellulare, ma entro l'anno dovrebbe aprire l'acquisto di beni e servizi (come i biglietti di spettacoli). Ci lavora anche Poste. Sono in corso vari tentativi, anche rudimentali, per sposare cellulari e pagamenti: negli Stati Uniti si diffondono mini lettori pos che si collegano all'auricolare. Grazie a un software da installare sul cellulare, consentono anche di controllare lo storico degli importi, geolocalizzati, e di mandare fattura via mail.
Ma se diventa più intelligente lo strumento con cui usare il denaro, forse cambierà anche il modo con cui lo si gestisce. I rapporti stessi tra utenti e soldi potrebbero maturare, diventando più meditati: è uno scenario in cui crede Nokia, che sta spingendo i servizi di pagamenti mobili nei Paesi in via di sviluppo (prossimamente, anche da noi). «Il cellulare ci permetterà di controllare meglio le nostre spese perché ci dirà in ogni momento quanti soldi abbiamo in banca e ci avviserà quando sta per scadere una bolletta –, dice a Nòva24 Gerhard Romen, direttore servizi mobili finanziari di Nokia –. I pagamenti mobili ci faranno anche risparmiare tempo e aumenteranno la nostra sicurezza. Elimineranno infatti il bisogno di contanti, sostituiti dal denaro elettronico anche per i piccoli acquisti».
«Questo servizio avrà successo: portafoglio e cellulare sono due elementi vicini e molto personali –, dice Monica Fabris, sociologa e presidente dell'Istituto di ricerca Gpf (fondata da Gian Paolo Fabris) –. I pagamenti mobili sono utili e comodi, anche se all'inizio affronteranno le resistenze culturale delle persone». La sfida dei pagamenti mobili è stata in fondo sempre questa: superare le resistenze di molti attori. Tra i quali fino a ieri si annoveravano anche gli stessi big del settore telefonico.
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Tutti gli usi del denaro virtuale Applicazioni mobili. Le applicazioni per smartphone svolgono un ruolo nei pagamenti mobili, da sole o abbinate ad altre tecnologie (Nfc o lettori pos da inserire nei cellulari). Per esempio, con quella di Paypal per iPhone è possibile scambiare denaro anche solo urtando un altro iPhone. Cellulari con Nfc. Hanno il chip Nfc integrato i modelli Samsung Star e il Nokia 6216, per ora usati solo in sperimentazioni. Samsung lo lancerà a breve, con altri due modelli. Nokia metterà l'Nfc in cellulari Symbian entro marzo. L'anno prossimo dovrebbe averlo anche l'iPhone. Sms o chiamata. A oggi è il sistema più diffuso per pagare con il cellulare e anche il più elementare. Si telefona o si manda un sms a un numero di telefono, associato a un servizio, per esempio per pagare il parcheggio o biglietti di spettacoli. L'addebito scatta in automatico. Stick Nfc. La soluzione più economica, per abilitare qualsiasi cellulare ai pagamenti Nfc, è incollarvi sul retro uno sticker dotato di chip contactless. Costa 10 dollari. Tra i produttori, Tifone, Twinlix e Vivotech. Al momento ci sono solo sperimentazioni in corso.
Sim Nfc. Le sim diventano sempre più intelligenti e ora cominciano a integrare anche l'Nfc, grazie alla tecnologia Single wire protocol. Il principale test sul campo è stato fatto durante l'ultimo Mobile World Congress, con soluzione di StMicroelectronics, Sagem Orga e l'operatore Telenor.
Memory card Nfc. Sono arrivate da pochi mesi le prime card microSD che integrano un modulo Rfid con funzioni Nfc (pagamenti contactless). Funzionano su qualsiasi cellulare con supporto memory card microSD. Visa, DeviceFidelity e Apple hanno già lanciato un'applicazione iPhone per pagare così.
Mobile portal. Il mobile commerce è uno dei modi già disponibili per pagare via cellulare, beni e servizi (lo offrono Nokia e operatori mobili). La novità è integrare il pagamento nella sim, tramite pagina web o applicazioni, con tecnologie Smart card web server e Cat ip. In Italia lo fanno Poste e Noverca.
Lettori di carte di credito. Il cellulare diventa lettore pos, di carte di credito, grazie a piccoli oggetti di plastica che hanno un lettore e che si inseriscono nella presa dell'auricolare. Ce ne sono tanti, ma solo negli Usa, tra cui Square, creato dal cofondatore di Twitter.

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