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Questo articolo è stato pubblicato il 15 luglio 2010 alle ore 08:10.
DI DANIELE PIAZZA - Ricercatore presso il Dipartimento di Elettronica e Informazione Politecnico di Milano e Direttore generale Adant
Tecnologia e nuovi modelli imprenditoriali rendono quello delle comunicazioni wireless uno dei settori con il più alto potenziale di sviluppo. Cresce il numero di produttori e fornitori di servizi, così come il numero di dispositivi intelligenti in grado di connettersi a internet. E, soprattutto, la rete si espande, con nuovi hot spot e sempre più zone coperte dal segnale. Una domanda in aumento, a cui deve corrispondere un incremento delle prestazioni in termini di potenza di trasmissione e affidabilità. Il che si traduce nell'esigenza di disporre di numerosi access point, ma soprattutto di antenne che amplifichino e diffondano il segnale in maniera efficiente.
Le antenne wi-fi si dividono attualmente in due grandi tipologie, relative ad altrettante necessità di copertura: omnidirezionali per le aree circoscritte e direttive per le grandi distanze. A partire da un lavoro di ricerca durato quattro anni, compiuto in collaborazione tra il Politecnico di Milano e l'Università Drexel di Philadelphia, Adant ha sviluppato una nuova generazione di antenne wireless intelligenti, provviste di algoritmi software che determinano, a seconda delle condizioni ambientali, la migliore configurazione per irradiare energia. Un modello adattivo mediante il quale l'antenna assume, in tempi dell'ordine del microsecondo, geometrie diverse in virtù delle necessità e che consente non solo un incremento della capacità di trasmissione dei dati (circa il doppio della velocità in download e in upload), ma anche una migliore copertura del segnale e, non ultimo, risparmio energetico.
Una tecnologia proprietaria in tutte le sue componenti che entrerà a breve sul mercato e che ha fruttato ad Adant uno dei riconoscimenti del Premio Nazionale per l'Innovazione nell'ambito delle start-up tecnologiche. Questa soluzione è pensata anche per l'ambito RFId, specie nei casi in cui la tecnologia tradizionale presenta un deficit di prestazioni, come nel caso dell'identificazione dei tag applicati su materiali che contengono elementi liquidi o di metallo.