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Tecnologie Strategie

LA trasversalità IN TRE DIMENSIONI

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Questo articolo è stato pubblicato il 22 luglio 2010 alle ore 08:12.

PER IL FONDATORE DI SONY Akio Morita, HARDWARE E SOFTWARE DEVONO ANDARE SEMPRE NELLA STESSA DIREZIONE DA JOHANNESBURG
ANTONIO DINI
Il futuro è 3D. Anzi, di più: il futuro è trasformare un'azienda ancora troppo analogica in una "digital company" capace di competere integrando le sue qualità e i suoi talenti in maniera trasversale. Come la Spagna che ha vinto il mondiale 2010 e come diceva trent'anni fa il vecchio fondatore di Sony, Akio Morita-san, quando spiegava che hardware e software sono le due ruote di una moto: devono andare insieme e sempre nella stessa direzione.
Sir Howard Stringer è un ciclone. L'ex giornalista 68enne gallese, naturalizzato americano, è l'unico ceo non giapponese di una stella di primaria grandezza della galassia di keiretsu nipponiche. Lo incontriamo a Johannesburg poche ore prima della finale dei Mondiali. Sony ha giocato un ruolo fondamentale per i Mondiali tanto desiderati da Nelson Mandela: l'azienda ha investito decine di milioni per mettere a disposizione le sue tecnologie audio e video più avanzate, ha curato le prime riprese tv in 3D della storia di un Mondiale, ha proposto la sua artista di punta per l'inno, «Waka Waka» di Shakira. «Abbiamo prodotti e tecnologie straordinarie, e soprattutto pensate per l'integrazione orizzontale. Stiamo trasformando questa azienda in una vera azienda digitale, che integra software e hardware. Soprattutto, stiamo imparando ogni giorno di più a giocare il calcio totale, tutti insieme con una squadra che si conosce».
La voglia di rivincita di Sony è enorme. Dal 1945 è cresciuta a suon di innovazioni: dalla radio a transistor allo sfortunato ma tecnologicamente valido Betamax, dal successo del Walkman al compact disc con Philips, oltre alla tecnologia Trinitron per i tv catodici, il Dat, il MiniDisc, la Playstation, il formato Blu-ray. Adesso sembra che il boccino dell'innovazione sia passato in mano ad altri. Gli americani di Apple con iPod, iPhone e iPad, ad esempio, o i coreani (e in prospettiva i cinesi) dei tv hi-tech a basso costo e dei mille prodotti dei quali vengono realizzate verticalmente tutte le tecnologie. Proprio come era capace di fare una volta Sony, che oggi lotta con brand come Bravia e Vaio.

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«Lo so bene – dice Stringer –. Sony è stata la prima a fare tv ultrapiatti e con retro-illuminazione Led. Ma erano economicamente troppo costosi: per questo abbiamo dovuto lasciare spazio ai nostri concorrenti, più bravi nel tagliare i costi. Noi abbiamo lavorato molto per rendere più integrata ed economicamente efficiente l'azienda. Ho nominato nell'aprile 2009 quattro manager che stanno portando avanti queste trasformazioni. L'alleanza con Ericsson nei telefonini ha ricominciato a crescere e Google vuole noi come partner con Android in quel settore ma anche per la Google Tv. E quando a settembre-ottobre avremo pronto il prototipo tablet a cui stiamo lavorando, non è escluso che il motore sarà proprio Android».
La nuova gemma della corona è il 3D. Però non quello per i tv, con o senza occhialini, a cui anche la concorrenza lavora alacremente. L'idea di Stringer comporta un cambiamento più ampio: «Lavoriamo trasversalmente al 3D, ed è qui che si vede l'integrazione fra le varie anime di Sony. La nostra capacità di fare prodotti validi da un punto di vista hardware, software e dei contenuti: apparati per la ripresa e la produzione dei broadcaster, riprese, fotocamere professionali e amatoriali, tv, aggiornamenti per giochi 3D su Playstation, contenuti su Blu-ray e dvd, video musicali e film 3D. Il 3D per Sony non è una tecnologia, ma un brand trasversale a tutta l'azienda».
Il 3D sarà la creatura di Stringer, che il ceo di Sony cerca disperatamente dopo che Morita ebbe il Walkman e Trinitron, e il suo predecessore la Playstation. Accusato di passare troppo poco tempo nel quartier generale di Minato, adesso Stringer vive due settimane al mese a Tokyo e passa le altre due settimane a giro per il mondo, «facendo quel che deve saper fare un bravo ceo: il commesso viaggiatore».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La cifra investita da Sony nei Mondiali di calcio di Johannesburg 2010 e Rio de Janeiro 2014
315 mln $
Scommessa Mundial
Il fatturato nel 2010 del gruppo Sony, con utili operativi per 342 milioni di dollari 79,61 mld $
Il giro d'affari
Il numero dei dipendenti del gruppo giapponese nel mondo, aggiornato a marzo 2010
167.900
Dipendenti nel mondo

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