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Il governo indiano lancerà un tablet da 35 dollari a energia solare

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Questo articolo è stato pubblicato il 27 luglio 2010 alle ore 17:39.

Tavolette rivoluzionarie, innovative, multimediali. Ma anche al servizio degli studenti dei Paesi in via di sviluppo. Il tablet pc, rigorosamente touchscreen, che il governo indiano intende lanciare nel corso del prossimo anno sembra cavalcare i principi per cui nacquero originariamente i netbook (mini computer portatili a bassissimo costo destinati al mondo dell'education) e ha dalla sua peculiaritàche lo rendono, almeno sulla carta, un progetto molto interessante.

Il dispositivo, infatti, dovrebbe sfruttare le funzionalità operative di Android, la piattaforma open source di Google (o comunque un sistema basato su Linux), e dotarsi di attributi tecnici quali una memoria interna di due Gbyte (l'hard disk è assente e sostituito da una memory card, come quella impiegata dai telefoni cellulari), il lettore multimediale e la connettività Wi-Fi. I plus del tablet "made in India", progettato da un team di laureandi e ricercatori statali di Bangalore, sono però altri. Innanzitutto i costi per produrlo (materiali ovviamente compresi), che non superano i 35 dollari. E l'obiettivo è di abbassarli fino al limite delle 470 rupie, l'equivalente di 10 dollari. In secondo luogo la possibilità, opzionale e finalizzata a risolvere il problema della mancanza di rete elettrica in alcune aree rurali dell'India, di funzionare ad energia solare tramite un micro pannello fotovoltaico adibito alla ricarica della batteria.

Dell'iPad di Apple questa tavoletta ha giusto le fattezze estetiche e pochissimo altro ma come prodotto nato per un progetto di "diritto allo studio" non sfigura di certo. Anzi. "Non è un pc portatile propriamente detto – ha spiegato in tal senso il ministro indiano delle Risorse Umane e dello Sviluppo, Kapil Sibal, in una nota ufficiale - ma un tablet con schermo tattile capace di compiere le funzioni basilari che ci si può aspettare da un computer, dalla videoconferenza alla navigazione su Internet fino alla possibilità di installare programmi".

Una tavoletta tuttofare, quindi, che ha il grande pregio di avere costi di produzione e di listino molto contenuti, anche in considerazione del fatto che il governo potrebbe accollarsi, per aiutare gli studenti meno abbienti, il 50% della spesa necessaria per l'acquisto del mini pc. I clienti preferenziali di questo device saranno essenzialmente scuole e università – il ministero di competenza creerà dei centri Internet a banda larga per questo tablet in oltre 22mila istituti superiori del Paese - e l'obiettivo è quello di produrne da subito un milione di esemplari. Le trattative con alcuni produttori per avviare una produzione in grandi volumi del tablet sono in proposito già iniziati. E la risposta indiana al tristemente noto Olpc (One Laptop per Child) di Nicolas Negroponte è praticamente cosa fatta.

Tags Correlati: Apple | Google | India | Linux | Nicolas Negroponte | Sviluppo |

 

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