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Questo articolo è stato pubblicato il 29 luglio 2010 alle ore 08:13.
frontiere - >AGRICOLTURA - Nuove tecniche promettono un'alimentazione sana a un numero crescente di abitanti
Entro il 2050 l'80% della popolazione mondiale, che avrà raggiunto nove miliardi di abitanti, sarà concentrata nelle grandi metropoli. Per soddisfare le esigenze alimentari sarà necessario, secondo dati dell'Onu, reperire dieci miliardi di ettari di terreno coltivabile: una sfida impossibile. Ecco quindi la necessità di costruire in verticale e in città, per avere prodotti a chilometro zero, senza trasporti delle merci, dannosi e inquinanti.
Ogni giorno tonnellate di derrate alimentari viaggiano verso le nostre città. Dal contadino al supermercato, il costo di una mela ad esempio, aumenta di ben cento volte. La spesa a chilometro zero piace agli italiani, che hanno speso più di tre miliardi di euro l'anno scorso per acquistare prodotti locali del territorio.
Il progetto «km 0» consente un risparmio medio del 30%, tagliando le intermediazioni, afferma Coldiretti. Garantire un'alimentazione sana a un numero sempre maggiore di abitanti, utilizzando metodi di coltivazione meno aggressive: ecco la nuova sfida che dovrà affrontare l'agricoltura del terzo millennio. La vertical farm metropolitana azzera la distanza tra il luogo di produzione e quello di consumo, riducendo drasticamente l'inquinamento e i costi di distribuzione.
Lontana dal nostro immaginario dei campi alla campagna, l'agricoltura del futuro è verticale, le fattorie si trasformano in grattacieli cittadini, energeticamente autosufficienti, progettate su più piani, pensati per coltivare frutta e verdura biologica: una nuova cultura alimentare. Ogni ettaro di coltivazione urbana produrrà l'equivalente di 4-5 ettari coltivati tradizionalmente, e l'assenza totale di pesticidi, erbicidi e altri fertilizzanti, garantirà la qualità del raccolto, che sarà inoltre al riparo da calamità naturali.
Secondo Dickson Despommier, l'ideatore del vertical farming nel 1999, microbiologo e professore di scienza della salute ambientale alla Columbia University di New York, un palazzo di 30 piani, potrebbe sfamare fino a 50mila persone l'anno. Inoltre secondo Despommier, riducendo sensibilmente le emissioni di anidride carbonica legate alla produzione del cibo, le vertical farm potrebbero rappresentare una soluzione valida a molti dei problemi ambientali attuali riducendo drasticamente il consumo d'acqua, prossima materia prima strategica dopo il petrolio.