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Questo articolo è stato pubblicato il 29 luglio 2010 alle ore 08:11.
Il biologo inglese Lewis Wolpert è l'autore di una battuta piuttosto celebre, forse perché fa un certo effetto: se prendi un bicchier d'acqua, ci sono buone probabilità che una delle molecole dentro al bicchiere sia transitata dalla vescica di Oliver Cromwell.
Ovviamente, se non piacesse l'esempio del condottiero inglese del diciassettesimo secolo si potrebbe prendere – che so? – Leonardo da Vinci e ottenere lo stesso risultato. Che sembra comunque un'assurdità. E invece è un calcolo probabilistico tutt'altro che irrazionale.
Dentro a un litro d'acqua ci sono circa 334 per dieci alla 23esima molecole di H2O. È un bel numero: fa 33,4 milioni di miliardi di miliardi di molecole. Secondo le stime del Geological Survey americano, sul pianeta ci sono 1,3 per dieci alla 21ima litri d'acqua (1.300 miliardi di miliardi). Dunque «ci sono molte più molecole in un bicchier d'acqua che bicchieri d'acqua», ha spiegato il fisico Richard Dawkins nel suo libro The God Delusion: «Di conseguenza, se tieni un bicchier d'acqua in mano, stai osservando una proporzione piuttosto alta delle molecole d'acqua che esistono nel mondo».
Non siamo qui a parlare di vesciche o di probabilità, ma di acqua. E la battuta di Wolpert ci ricorda, forse involontariamente, di quanto meravigliosa essa sia. Dall'incontro fra due atomi di idrogeno e uno di ossigeno – il numero uno e il numero otto della tavola periodica – nasce l'elemento che ha reso possibile la vita, in tutte le declinazioni conosciute su questo pianeta.
Le molecole d'acqua che ai tempi di Leonardo (come milioni di anni prima) componevano gli oceani, evaporavano nelle nubi, precipitavano come pioggia, formavano i fiumi e tenevano in vita esseri umani, animali e piante, sono le stesse molecole che fanno oggi lo stesso, meraviglioso lavoro.
E ci riescono grazie a una serie di incredibili proprietà che derivano dal ménage à trois fra due H e una O. Alcune di queste sono arcinote. Altre, restano ancora un mezzo mistero.
L'acqua raggiunge il punto di massima densità a 4 gradi centigradi. Grazie a questa bizzarrìa, la materia allo stato solido (il ghiaccio), galleggia sulla stessa materia allo stato liquido. Sembra una cosa banale, ma questa proprietà assicura che gli oceani si congelino dall'alto e non dal basso: il che ha consentito che la vita marina non fosse sterminata ai tempi della grandi glaciazioni.