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Questo articolo è stato pubblicato il 27 agosto 2010 alle ore 18:40.
Ora la differenza fra netbook e notebook, soprattutto se lo schermo di questi ultimi è di piccolo formato, è ancora più labile rispetto al recentissimo passato. Perché? La risposta si chiama Atom dual core N550, e cioè la preannunciata nuova generazione di processori a 16 nanometri a doppio cervello, con velocità di clock da 1.5 GHz e supporto per memorie Ddr3, che Intel finalmente reso disponibile ufficialmente nei giorni scorsi. Sbarcato sul mercato il chip, sono immediatamente arrivati anche i primi annunci dei produttori: Acer (i cui prodotti sono già in pre vendita sul sito della catena Usa Home Shopping Network a partire da 400 dollari), Asus, Lenovo e Lg per prime, seguite a ruota da Hewlett-Packard (che aggiornerà alla nuova Cpu la famiglia Mini 5103), Msi, Samsung e Toshiba. Tutti stanno affilando le armi per portare a scaffale, alcuni sin dal mese prossimo, netbook più performanti di quelli visti finora e con il pregio di non aumentare i consumi di energia.
Per il mercato dei pc bonsai, giurano molti addetti ai lavori, quello dell’avvento dei chip “dual core” è sicuramente un grande passo in avanti. Certo i prezzi a cui molti utenti si sono abituati (250 euro se non meno in virtù delle promozioni) non sono quelli dei modelli di prossima introduzione – che in Europa costeranno, presumibilmente, non meno di 399 euro a listino – ma il miglioramento a livello di capacità rispetto agli attuali modelli dotati di un processore single core è sostanzioso. Anche se non basta ovviamente a colmare il gap di prestazioni con i chip “Core 2 Duo” o i “Core i” montati sui notebook di medio e alto profilo, con i quali la differenza rimane marcato anche in ragione della diversa architettura utilizzata. Intel però ha parecchie buone ragioni per aver investito sul dual core in chiave netbook, non ultima quella di contrastare l’offerta della storica rivale Amd nel segmento dei portatili ultraleggeri equipaggiati con schermo da 11,6 pollici, e cioè l’accoppiata Cpu Turion II Neo dual-core K625 (anch’essa a 1.5 GHz come i nuovi Atom) e unità grafica Ati Mobility Radeon HD 4225.
A Santa Clara sono quindi certi di avere un jolly fra le mani anche per un altro motivo, che tocca da vicino l'esperienza d'uso degli utenti: i chip dual core oggetto di nuovo rilascio garantiscono, sulla carta almeno, un'autonomia delle batterie in linea con quella assicurata dagli attuali Atom N450 a singolo cervello. Il punto, osservano però gli analisti, è però un altro: il futuro dei netbook è minacciato non tanto dalla carenza di prestazioni quanto dall'esplosione del fenomeno tablet e dell'iPad. Rispetto alle tavolette touch i pc bonsai conservano il vantaggio di essere dei veri e propri computer Windows e costare poco (rispetto all'iPad non c'è confronto). Ad oggi ad oggi il gigante del silicio californiano ha venduto sul mercato circa 70 milioni di processori Atom per netbook (20 milioni solo nei primi otto mesi del 2010) e non intende certo fermarsi ora, avendo a catalogo il super chip a due cervelli.