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Questo articolo è stato pubblicato il 02 settembre 2010 alle ore 08:09.
frontiere
Dalla neurobiologia delle piante nuovi studi
indicano link inattesi tra internet e il mondo verde
Il regista James Cameron ha raggiunto una perfezione quasi maniacale durante la progettazione di Avatar, il film che ha polverizzato i precedenti record di incassi nelle sale cinematografiche. Con i suoi designer ha immaginato la flora della luna Pandora. Poi ha chiesto a una docente di botanica dell'università Davis, Jodie Holt, la descrizione delle caratteristiche di 55 specie vegetali. A ispirarla sono state le ricerche sulle specie invasive e tropicali. Il retroscena scientifico di Avatar è più profondo. Nel film viene descritto un network di radici in grado di trasmettere informazioni: una sorta di "internet verde" che ricopre la superficie di Pandora. Ma la comunicazione tra le piante è da tempo un territorio di analisi accademica. Sono studi iniziati all'università di Firenze nel Laboratorio di neurobiologia vegetale (Linv) guidato da Stefano Mancuso: ha dedicato anni a focalizzare l'attenzione su poche migliaia di cellule che occupano circa due millimetri sulla punta delle radici. Sono gli "apici radicali": possono rilevare in tempo reale e contemporaneamente quindici parametri, come la temperatura e la presenza di acqua. E contribuiscono alle strategie di sopravvivenza di una pianta. Indicano, per esempio, dove cercare risorse per la crescita. «Le radici sono la sede di un centro di comando: nell'avena, nel sorgo e in altre piante erbacee gli apici radicali sono decine di milioni. È un network con una potenza di calcolo enorme», sottolinea Mancuso, intervenuto di recente alla conferenza Ted (Technology Entertainment Design) di Londra. Sono strutture paragonabili a un'intelligenza di sciame (swarm intelligence), un sistema di comunicazione utilizzato da alcuni insetti e animali che collaborano in una sorta di rete auto-organizzata. Per esempio, le formiche possono trovare il percorso più breve tra il cibo e il nido, oppure le termiti costruiscono strutture gigantesche senza alcun "direttore dei lavori". «Nel caso delle piante, però, l'intelligenza di sciame riguarda tutte le specie», aggiunge il fondatore del Linv.