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Questo articolo è stato pubblicato il 21 settembre 2010 alle ore 15:07.
L'N8 è in ritardo di almeno un mese. Anzi no. Assume i contorni della querelle la vicenda che tiene banco in queste ore incentrata sulle sorti del modello di punta della casa finlandese. Ci sono tanti motivi per cui Nokia ha dovuto rimandare (ancora) il suo smartphone di punta, che serve per rilanciarla nella fascia alta del mercato dei telefonini intelligenti. Ma poche le ragioni che possono giustificare quello che appare l'ennesimo rinvio. E, infatti, dopo una giornata di assedio da parte delle news sul Web, l'azienda ha dovuto spiegare la sua posizione ufficiale. Su Nokia Conversations ha pubblicato una risposta il più possibile netta: "Ci sono stati alcuni articoli questa mattina riguardo la disponibilità dell'N8 che richiedono chiarimenti. Come abbiamo detto in precedenza, prevediamo di iniziare la distribuzione entro la fine del terzo trimestre. Come ogni debutto mondiale, il dispositivo può raggiungere le mani dei clienti in tempi diversi in base all'operatore".
La società continua sostenendo che hanno avuto un numero record di ordini sul Web e che era loro proposito fare arrivare l'N8 a questi utenti "entro la fine di settembre". Solo che "ci vuole tempo dall'inizio della distribuzione all'arrivo a destinazione", quindi "in totale trasparenza, abbiamo avvisato che l'N8 arriverà in ottobre". Poiché il blog è uno spazio aperto, molti si sono affrettati a chiedere maggiore onestà intellettuale a Nokia; altri utenti insistono. Pochi sembrano trovare comprensibile questa posizione. E sull'Online Store italiano è scritto: "Disponibilità: Fine ottobre 2010". Insomma, stiamo pur sempre parlando di un device che circola, seppure in versioni preliminari, dall'inizio dell'estate. Qualcuno vociferava avrebbe fatto la sua comparsa entro agosto, nulla di fatto. Poi si è saputo che in Italia era previsto entro la fine di settembre; puntuale il rinvio, a pochi giorni dalla scadenza del termine preventivato. Al nuovo amministratore delegato Stephan Elop è spetta il compito di calmare le acque e affida la spiegazione a una nota ufficiale, nella quale si afferma come il ritardo sia dovuto a ritocchi finali con l'obiettivo di "assicurare al cliente una grande esperienza".