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Questo articolo è stato pubblicato il 23 settembre 2010 alle ore 09:13.
MILANO
Finalmente la fibra. Per dimostrare che la transizione dal rame di Telecom Italia è partita. Il gruppo guidato da Franco Bernabè è pronto a lanciare l'offerta di servizi per la banda ultralarga a 100 megabit entro l'anno in sei città italiane: Roma, Milano, Torino, Bari, Catania e Venezia. Le offerte dovranno ricevere il via libera dell'Agcom, al quale Bernabè ha presentato ieri il programma operativo.
Al termine dell'incontro, il top manager di Vipiteno ha spiegato di aver illustrato «i programmi operativi per lo sviluppo della banda ultralarga in Italia che prevedono l'avvio della realizzazione dell'infrastruttura di rete e dei servizi nel 2010 per sei città: Roma, Milano, con cui abbiamo già iniziato lo scorso anno, Catania, Bari, Venezia, Torino». Per oltre 520mila abitazioni raggiunte dalla fibra.
Secondo Bernabè l'incontro «testimonia che il grande progetto della banda ultralarga in Italia è partito. Telecom, nonostante gli investimenti, non può avviare la commercializzazione, mentre altri che non hanno i nostri vincoli sono partiti e di fatto abbiamo presentato la richiesta per la commercializzazione. Noi siamo regolati, non possiamo andare sul mercato senza autorizzazione. E l'Autorità sulla base degli elementi presentati ora deciderà l'offerta e ci consentirà la commercializzazione; noi pensiamo deciderà in modo positivo».
L'ad ha poi spiegato che all'Autorità sono state illustrate «altre condizioni regolatorie che ci aspettiamo a partire dalle indicazioni d'inizio settimana dell'Unione Europea, che tracciano un quadro ben preciso che non prevede il trasferimento meccanico dal rame alla fibra, ma prevede simmetria e una segmentazione geografica dei mercati».
Gli investimenti di Telecom Italia nella fibra «vanno nella giusta direzione», ha commentato il presidente dell'Agcom, Corrado Calabrò, che ha spiegato come «in prospettiva servano più frequenze, mentre per quanto riguarda la rete fissa prendo atto che dopo tanti annunci, finalmente siamo di fronte a un dato concreto». L'Authority ha inoltre all'ordine del giorno del consiglio di oggi «l'avvio di un percorso innovativo di regolamentazione alla luce della Raccomandazione europea approvata la scorsa settimana – ha continuato Calabrò – e la nostra direzione di marcia sarà favorire l'infrastrutturazione del paese e lo sviluppo di un'offerta di servizi veramente concorrenziali».