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Questo articolo è stato pubblicato il 28 settembre 2010 alle ore 18:44.
Quelli del rock lo sanno: la musica ha dentro qualche cosa di fisico. Non a caso c'è chi di questi tempi pensa che il rock sia definitivamente morto. Ma per fortuna c'è chi non si rassegna. Ieri si sono ritrovati su un palco del CBGB, il famigerato club punk-rock di New York un manipolo di guerreri del rock di anni dimenticati: Kiss, Megadeth, Jane's Addiction e Slipknot per celebrare e celebrarsi. Una festa d'altri tempi ma a porte chiuse. Che prometteva schitarrate e centinaia di fans urlanti con tanto di teste ritmicamente dondolandi.
Un festone insomma di giacche di pelle e magliette heavy metal (guarda le foto) che ha visto protagonista Gene Simmons, leggendario bassista dei Kiss, il demone mascherato dalla lingua lunga, forse il più carismatico rocker del gruppo. Peccato che nulla era ciò che sembrava. A partire dal luogo. Inanzitutto non erano a New York ma a Los Angeles. Non al CBCG ma su un palco all'interno del back-lot di Paramount Studios trasformato per l'occasione nel club trasgressivo. E invece di celebrare il rock e darsi alla pazza gioia erano lì per lanciare Guitar Hero: Warrior of Rock, l'ultimo videogioco musicale di Activision uscito la settimana scorsa.
A ben vedere anche Gene Simmons (61 anni) non è più quello di una volta. Ora conduce un reality di successo e pare essersi presentato alla festa col figlio, ben più aitante e trasgressivo di lui. Più che una celebrazione un funerale: il pensiero dei Metallica intenti a giocare ai videogame è qualche cosa di difficile da digerire per un fan storico. Il rock è morto, verrebbe da dire, occorre rassegnarsi. Eppure, sono proprio i giochi elettronici che hanno in qualche modo strappato dalla soffitta miti consegnati un po' in anticipo alla Wikipedia della musica. Anzi, hanno avuto il merito di far riscoprire qualche "guerriero" del rock dimenticato offrendo loro un pubblico, nuovo, più giovane anagraficamente e più pimpante, quello per intenderci delle console. I games musicali, quelli che usando chitarre e strumenti di plastica, hanno saputo intercettare un po' dell'energia di quelle band. Non si spiegano altrimenti gli oltre 44 milioni di giochi della serie Guitar Hero venduti al mondo dal 2005. Insieme al rivale Rock Band e ai cloni che si sono succeduti questo nuovo genere di intrattenimento elettronico per Ps3, Xbox 360 e Wii (e annesse console portatili) ha almeno da principio stregato le case discografiche. Sembrava almeno all'inizio che la musica avesse trovato finalmente un modello di business vincente per il digitale. Invece era solo un altro circuito.