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Tecnologie Cellulari

App e globalizzazione: a Helsinki il futuro del mobile secondo Nokia

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Questo articolo è stato pubblicato il 29 settembre 2010 alle ore 19:21.

DA HELSINKI. Se ha ragione il nuovo CEO di Nokia Stephen Elop, che appena insediato ha esordito con "Per ritornare a crescere abbiamo bisogno di voi sviluppatori", allora sono le community come MobileMonday – che in questi giorni festeggia a Helsinki il suo decimo anno d'età – ad alimentare l'ecosistema.

Dietro alla rete di "MoMo", vincitore nel 2008 dell'Internationalization Award della Presidenza della Repubblica finlandese, ci sono 300 volontari attivi in più di 100 città in tutto il mondo. A usare questa piattaforma di relazioni per il mobile business sono imprenditori, sviluppatori e consulenti.

Dove andrà questo settore nei prossimi anni? A rispondere sono, a turno, i responsabili dei gruppi locali di MobileMonday. Le applicazioni basate sulla geolocalizzazione sono il futuro secondo il game designer francese Maarten Noyons, che con il suo Playground vuole "trasformare il mondo in un gigantesco parco giochi interattivo", e nell'opinione di Pertti Lounamaa di Pajat – un progetto di miglioramento delle mappe georeferenziali dei Paesi in via di sviluppo. "Crediamo che, a livello sistemico, la scarsità di informazione sul territorio sia addirittura una delle cause del deficit di crescita. È sufficiente guardare la differenza di dati presenti su Google tra un villaggio finlandese e uno africano" - spiega Pertti Lounamaa.

A rappresentare l'altro trend in voga tra gli addetti ai lavori – i micropagamenti – è la finlandese APE Payment, un sistema di billing (da 5 centesimi a 150 euro) integrabile in appena un paio di giorni che – presentandosi come "talmente facile da essere a prova di scimmia" – è già stato implementato da MTV Media.

Dalle parole dei membri di MobileMonday emerge però un mondo a due velocità. A partire dalle difficoltà del fund raising lamentata dai delegati di Bucarest e dal responsabile di MoMo Israele Ofir Leitner, che spiega: "Progetti internazionali di successo come il linguaggio di programmazione Php o il software mobile di messaggistica Fring sono nati in Israele. Da due anni invece il rubinetto degli investitori è quasi chiuso. Per chi nasce adesso è molto più dura".

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Tags Correlati: Alex Nyika | App | Globalizzazione | Google | Helsinki | Israele | Maarten Noyons | MTV | Nokia | Ofir Leitner | Pajat | Pertti Lounamaa.A | Presidenza della Repubblica | Stephen Elop | Strathmore University | Walter Wafula

 

A cercare risorse a Helsinki è venuto anche il keniota Alex Nyika che, appena uscito dalla Strathmore University, ha fondato una società e sta cercando finanziamenti per migliorare iChecki, un sistema mobile multipiattaforma per avere informazioni sui tempi di attesa e le tratte dei mezzi pubblici.
"Se avete mai aspettato un matatu (un minibus diffuso in Kenya ndr) per due ore, sapete perché iChecki vi cambierà la vita" - racconta Alex Nyika.

Ed è così che le energie e le idee dei partecipanti al MobileMonday Summit diventano una cartina al tornasole delle differenti esigenze socio-economiche presenti in un mercato mobile globalizzato. Stesse tecnologie per diversi impatti sulla qualità della vita. Stessa creatività e passione per le App, diverse priorità di prodotto.
Da una parte Bipper, una soluzione norvegese per permettere ai genitori di controllare da remoto la posizione del cellulare, le persone con cui i loro figli possono comunicare e la durata delle chiamate.

Dall'altra Walter Wafula (giornalista economico della testata ugandese Daily Monitor) che, tra un salmone e un aringa, sorride e ci spiega: "Prospettive per il mobile? Vi dico solo che in Uganda adesso un abbonamento dati annuale costa un quinto del reddito medio procapite".
Di esperti e imprenditori italiani, in compenso, nemmeno l'ombra.

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