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BINARI verdi IN CORSA

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Questo articolo è stato pubblicato il 07 ottobre 2010 alle ore 08:12.

Leland Stanford È UNO DEI COSTRUTTORI DELLA FERROVIA TRANSCONTINENTALE AMERICANA DA BERLINO
ANTONIO DINI
Dove si trova il treno verde del futuro? Bisogna cercare a InnoTrans, la fiera biennale dedicata al trasporto ferroviario. Partecipano tutti alla quattro giorni di Berlino: dai grandi come Alstom e Bombardier fino ai più piccoli produttori specializzati nella componentistica di settore. Sono più di duemila espositori e aziende collegate che nei giorni del l'evento a fine settembre hanno richiamato 90mila visitatori. E quando parlano di futuro parlano sempre anche di rispetto dell'ambiente.
Il "futuro della mobilità", come si è intitolata questa edizione, è infatti sempre più verde: non con treni avveniristici basati su sistemi fantascientifici dai costi fuori scala (peraltro sempre allo studio, come i sistemi a levitazione magnetica), ma con un progressivo miglioramento del l'esistente. «Ad esempio solo con la ristrutturazione dei mezzi esistenti della metropolitana di Città del Messico – spiega il presidente di Alstom Trasporti Philippe Mellier – l'amministrazione locale ha ridotto del 20% i consumi energetici e moltiplicato per quattro la disponibilità dei mezzi, riducendo anche i costi e i tempi della manutenzione».
I treni, le metropolitane e i tram cittadini sono sistemi complessi: migliaia di componenti, decine e decine di fattori critici che possono essere migliorati e portare a ridurre sensibilmente l'impatto ambientale, in termini di consumo energetico e rispetto dello spazio circostante, dei mezzi di trasporto su rotaia che stanno godendo, dalla Cina che ha fame di autostrade ferrate per merci e persone fino all'alta velocità degli Stati Uniti di Barack Obama, un nuovo periodo d'oro. «Solo la Russia – osserva Mellier – da mercato chiuso cinque anni fa è diventato un Paese che cambierà 20mila locomotive in 20 anni, puntando al verde e al risparmio energetico. Un'opportunità enorme, una sfida tecnologica molto grande».
Le soluzioni stanno nell'ottimizzazione dei sistemi, nella realizzazione di software per il monitoraggio e il miglioramento delle performance dei treni, nell'uso di tecnologie ibride per le locomotive da manovra (come sta facendo Alstom), nella realizzazione di sistemi di riciclo dell'energia prodotta dal treno in frenata (come quelli di Bombardier) e nelle centinaia di piccole soluzioni e innovazioni che vengono create da questo comparto dell'industria, dedicato in tutto il mondo alla produzione di treni più veloci, più capaci, ma anche più rispettosi dell'ambiente. «Solo il mercato dei treni ad alta velocità vale 7 miliardi di euro e richiederà 300 treni nei prossimi anni in Cina – dice Josef Doppelbauer, Cto di Bombardier trasporti –. Per questo la sperimentazione del treno verde del futuro è già a buon punto: abbiamo tecnologie che chiamiamo Eco4 in più di 120 prodotti testati su 1,3 miliardi di chilometri percorsi in tutto il mondo nell'ultimo decennio». Il treno del futuro corre anche grazie alla capacità che hanno i piccoli attori presenti sul mercato, riuniti ogni due anni alla Berliner Messe, di scambiare conoscenza, siglare alleanze e innovare attraverso nuove e vecchie tecnologie che ritrovano nuova vita. La crisi del 2008-09 ha lasciato un segno forte sul calo degli ordini, che secondo Bombardier ci metteranno alcuni anni a riportare il tasso di crescita del settore ai livelli della metà del decennio. La fame di treni verdi è uno dei fattori che giocano di più per far muovere il mercato: i treni veloci e hi-tech per il Brasile, Messico, India, Russia, Est Europa, Cina, ma anche quelli che la Florida e poi la California vorranno acquistare, hanno infatti requisiti sia di velocità e capacità che ottimizzazione della performance, del consumo e del più generale impatto ambientale.

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Tags Correlati: Alstom | Barack Obama | Berliner Philharmoniker | Bombardier | Cina | Eco4 | Josef Doppelbauer | Leland Stanford | Philippe Mellier | Russia | Stati Uniti d'America | Tecnologie |

 

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