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007 MISSIONE ambiente

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Questo articolo è stato pubblicato il 14 ottobre 2010 alle ore 08:08.

CON IL LIBRO «PRIMAVERA SILENZIOSA», PUBBLICATO NEL 1962, LA BIOLOGA Rachel Carson LANCIÒ IL MOVIMENTO AMBIENTALISTA CONTEMPORANEO
Il terzo mercato illegale del mondo, dopo armi e droga, è costituito dal traffico illecito di fauna e flora protetti. Vale la pena ricordarlo nell'anno internazionale della biodiversità: secondo le stime di Interpol, Cites (Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione) e Unep (United Nations Environment Programme), aggiornate al 2010, il giro d'affari dell'illegal wildlife trade ammonta a una cifra tra i dieci e i venti miliardi di dollari all'anno.
Accanto ai più noti elefanti, balene e tigri in via d'estinzione, si valuta un sistematico depauperamento del pianeta Terra che coinvolge annualmente quarantamila diversi tipi di primati, dai due ai cinque milioni di uccelli, un paio di migliaia di tonnellate di coralli, una decina di milioni di orchidee selvatiche.
Contro crimini di questo tipo combatte ormai da 26 anni l'Eia (Environmental Investigation Agency), una piccola organizzazione indipendente di "007" ambientali che investe zero in pubblicità – anche se lavora solamente grazie a donazioni – e molto in salvaguardia ambientale. Dotati di moderne tecnologie e una gran dose di coraggio, i suoi agenti pianificano missioni che possono durare anni, agiscono sotto copertura con false identità, filmano e registrano operazioni illegali con microcamere nascoste delle dimensioni di un bottone da camicia, spediscono le informazioni raccolte in tempo reale via satellite per metterle subito in salvo sulla rete. Grazie a prove inoppugnabili, suscitano scalpore a livello mondiale e ottengono risultati.
Le norme approvate nel maggio di quest'anno dal Parlamento europeo contro la deforestazione – che porteranno, entro il 2012, al divieto di importare legname e derivati provenienti dalla distruzione illegale di foreste – sono merito loro. Con le nuove disposizioni di legge ciascun operatore lungo la filiera commerciale del legname dovrà fornire i dati sull'acquisto e la vendita del prodotto: una tracciabilità che serve a prevenirne l'importazione illecita. Per giungere a un simile trattato, Eia e Telapak (Ong indonesiana coinvolta nel piano) hanno impiegato più di un decennio.

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Tags Correlati: Abdul Rasyid | Africa | British Airlines | Eia | Environmental Investigation Agency Nascita | Indonesia | Interpol | Julian Newman | Ong | Onu | Rachel Carson | Tecnologie

 

In questo periodo hanno raccolto prove contro il criminale responsabile del taglio e commercio illegale di legname pregiato dal l'Indonesia, tale Abdul Rasyid, e le hanno mostrate al mondo in una conferenza stampa tenutasi a Giacarta, ragion per cui due di loro sono stati rapiti dalla banda di Rasyid. Fuggiti in maniera rocambolesca, hanno sollevato un tale putiferio che il governo indonesiano si è visto costretto a inviare i propri militari per catturare i responsabili del contrabbando. Alle azioni sono seguite campagne di sensibilizzazione che hanno portato prima gli Stati Uniti (nel 2008) e ora l'Europa a prendere posizione contro questo commercio.
Di successo anche la battaglia ingaggiata contro il traffico internazionale di avorio. Nel 1989, dopo due anni e mezzo di indagini, gli agenti Eia sono riusciti a provare lo sterminio di 2mila elefanti a settimana e a tracciare la filiera che portava le preziose zanne dall'Africa al mercato orientale. Il risultato – una convenzione internazionale contro il traffico d'avorio – viene a tutt'oggi considerato uno dei maggiori successi nell'ambito della conservazione ambientale del ventesimo secolo.
Nelle sole foreste del Senegal, nel 1986, venivano catturati almeno 20 milioni di uccelli da vendere sul mercato clandestino; i quattro quinti non sopravvivevano al trasporto. Gli agenti Eia convinsero la British Airlines a proibirne il trasporto a bordo; 150 compagnie di volo seguirono a ruota, e il traffico di uccelli tropicali si estinse. Negli anni 90 un documentario shock realizzato per la televisione inglese convinse i governi di Sri Lanka e Maldive a bloccare il commercio illegale di gusci di tartaruga.
Il materiale prodotto dalle investigazioni, soprattutto quello visivo, serve per rendere più digeribili storie che altrimenti sarebbe difficile comprendere appieno. Per questo l'agenzia ha al suo interno un reparto audiovisivi che produce materiale digitale di alta qualità – dvd, fotografie, filmati per il web – e lo distribuisce quindi alla stampa. Una recente produzione di due minuti («Environmental Crime: Our Planet, Our Problem», visibile su YouTube) è stata proiettata al meeting dell'Interpol e delle Nazioni Unite a più riprese per sensibilizzare i policy makers.
Malgrado tanti successi le battaglie da portare avanti sono addirittura in crescita: i reati contro l'ambiente non vengono di solito considerati priorità nella lotta al crimine e internet, dal canto suo, offre ai contrabbandieri uno strumento prezioso per organizzare il proprio traffico. «Le potenzialità della rete – spiega Julian Newman, campaigns director di Eia – sono pressoché infinite. Anche per questo nel nostro lavoro, che spesso mette a rischio l'incolumità dei nostri agenti, utilizziamo un database molto particolare che ci permette di scoprire i link esistenti tra persone, luoghi e aziende. Ogni nostra operazione viene preparata con cura: creare coperture credibili e controllare ogni minimo dettaglio per noi è vitale».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Environmental Investigation Agency Nascita: 1984Gorilla di montagna 150.000 $ Panda gigante 100.000 $ Tigre del Bengala 100.000 $ Corno di rinoceronte 60.000 $/kg Scimpanzè 50.000 $ Drago di Komodo 30.000 $ Saguaro 15.000 $ Orchidea rara 5.000 $
Avorio 1.500 $/kg

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