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Questo articolo è stato pubblicato il 15 ottobre 2010 alle ore 09:02.
Slitta al 2020, nella migliore delle ipotesi, la data della chiusura dei cantieri di Masdar City, la città a zero emissioni in fase di costruzione a pochi chilometri da Abu Dhabi. Lo ha annunciato il direttore esecutivo dell'Abu Dhabi Future Energy Company, Adfec, Sultan Al Jaber, che si occupa del progetto, come riportato da monitorimmobiliare.it «La visione e l'ambizione restano intatte, non stiamo declassando il progetto» ha detto Al Jaber, spiegando che posticipare la data di completamento dei lavori permette di tagliare del 10-15% il costo dell'opera da 22 miliardi di dollari.
Un ritardo quello annunciato dall'Adfec legato ai cambiamenti del mercato in seguito alla crisi finanziaria globale e agli sviluppi nel settore delle tecnologie. In base al nuovo calendario per la data definitiva di completamento dei lavori si dovrà attendere il 2020-25, invece del 2016 come inizialmente previsto.
Intanto nei giorni scorsi è stato annunciato l'arrivo dei primi residenti nella cittadella eco-compatibile che, una volta ultimata, prevede di accogliere fino 40mila persone, fra cui 15mila imprese per la fabbricazione e la vendita di prodotti ecocompatibili. Si tratta dei cento studenti che vivono nel campus dell'Istituto per le scienze e le tecnologie, veri e propri pionieri giunti in questa sorta di enclave verde che si alimenta esclusivamente con energia rinnovabile.
Nella vicina Dubai, Dubai World, la conglomerata pubblica finita sul baratro con 59 miliardi di passività e che detiene nel suo portafoglio anche la Nakheel, gruppo di sviluppo immobiliare con che ha realizzato la Jumeirah Palm Island approvato questa estate il piano di ristrutturazione del debito, passa alla fase successiva. Il governo dell'emirato - come riporta monitorimmobiliare.it - ha fatto sapere che il comitato supremo indicherà il nuovo team di gestione di Dw, in modo da guidare la società «nella prossima fase di sviluppo - si legge in una nota - e mettere in atto un nuovo piano industriale».
Un passaggio questo che fa seguito alle dimissioni, arrivate ieri, di Aiden Birkett, responsabile del risanamento del colosso pubblico Dubai world. Birkett ha «concluso con successo il suo lavoro a Dubai World» afferma la società, riferendosi all'accordo raggiunto con il 99%,ovvero le banche, sulla ristrutturazione di 14,4 miliardi di debito. «Si chiude un capitolo di una storia che è durata oltre un anno» osserva Mohammad Ali Yasin, capo dell'Ufficio investimenti della sede di Abu Dhabi di Capminvestments. «La ristrutturazione era il primo passo, pur rappresentando la chiusura di un capitolo», ma adesso, conclude, bisognerà ricostruire la fiducia.