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Questo articolo è stato pubblicato il 03 novembre 2010 alle ore 11:05.
Solo due anni fa era virtualmente un illustre sconosciuto o quasi per la maggior parte degli appassionati di tecnologia americani. Poi arrivò il primo googlefonino, la ribalta mediatica e per il marchio Htc, storica alleata taiwanese di Microsoft e principale produttore dietro le quinte di dispositivi mobili a piattaforma Windows, è arrivato il momento di entrare nell'olimpo delle grandi firme dell'industria dei cellulari.
Se la scommessa Android è stata vinta e Google ha tutti i diritti di sentirsi una "big" nei cellulari e nelle apps mobili lo deve anche al sodalizio con questa azienda. Che oggi si candida, non a caso, a essere una delle più accreditate rivali di Apple (e non solo di Apple) negli smartphone. Htc, acronimo di "High tech computer", continua a crescere tenendo per così dire il piede in due scarpe: in quella di Microsoft, sono suoi molti dei primi esemplari di Windows Phone 7, e in quella di Google, Android è il sistema operativo che gira sui nuovi modelli di punta del produttore di Taiwan.
Molti addetti ai lavori si interrogano da tempo sulla seguente domanda: come può Htc rimanere fedele a Windows quando la sua peculiarità principale, oggi, è quella di essere market leader, con il 39% di share, nei terminali androidi? La risposta può essere nella battuta attribuita da Business Week a Yves Maitre, un senior vice president del carrier mobile francese Orange: «il vero inventore degli smartphone? È Peter Chou, il Ceo di Htc».
Come dire: a questa azienda, sotto il profilo della capacità di innovare, di anticipare tendenze ed esperienze d'uso non manca nulla. E il fatto che abbia aperto un duro contenzioso legale con Apple sul fronte dei brevetti che coprono le tecnologie touch degli smartphone può essere una conferma indiretta che non stiamo parlando di una compagnia salita alla ribalta per le sue doti di "box mover".
Oggi Htc è la terza più grande compagnia tecnologica di Taiwan per capitalizzazione (l'equivalente di circa 18 miliardi di dollari), ha visto il valore del suo titolo crescere in borsa del 94% dall'inizio del 2010 e accarezza prospettive di sviluppo delle vendite per quest'anno – le previsioni di Bloomberg parlano di una crescita del 78% rispetto al 2009 - che nessun altro produttore, Samsung compresa, può pensare di vantare.