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Questo articolo è stato pubblicato il 11 novembre 2010 alle ore 06:45.
«Ci sono almeno trenta milioni di cittadini che vorrebbero mettere un impianto fotovoltaico sul tetto, solo che non possono». Un italiano su due? «Forse qualcuno di più». Per chi ha un'abitazione autonoma è un conto, per chi – la stragrande maggioranza delle persone – vive in condominio un altro, se poi aggiungono i vincoli architettonici e la disposizione solare del tetto il quadro è chiaro.
Così Germano Zanini, presidente del progetto EnergyLand e di For Green spa, ha pensato di realizzare il fotovoltaico partecipato nelle colline del Veneto: «Fare filiera tra produttori e consumatori, usando la finanza del territorio per il territorio e abbattendo i costi dell'energia». Il risultato è il fotovoltaico "popolare". Ovvero un grande impianto cui partecipano le famiglie. La prima fase del progetto, patrocinato dal ministero dello Sviluppo economico, la Regione Veneto e la Camera di commercio di Verona, risale a quest'estate, con la nascita della finanziaria Finval, partecipata da 90 soci e capace di raccogliere circa un milione di euro. Il sito per l'impianto, che avrà la potenza di un Megawatt di picco, è stato trovato nel veronese, sulle colline a Est di Lugo di Grezzana, in località Dossi di Arzerè, nella frazione di Orsara.
La seconda fase è stata la realizzazione di una rete di 22 imprese del territorio chiamata «Energy for life» pronte a realizzare la centrale. Vengono da diversi ambiti: produzione di pannelli, elettronica, trasporti, edilizia, eccetera. Infine, i cittadini. Il campo viene venduto a un consorzio di famiglie e imprese che si chiama Energyland. «Alla fine del processo saranno circa 300, verrà privilegiato chi proviene dal territorio».
La sottoscrizione delle famiglie è iniziata. La quota minima è di un chilowatt di picco per un massimo di 4mila euro di investimento. «La quota consigliata per una famiglia è 3 kw – continua Zanini – per un costo inferiore ai 12mila euro. Proponiamo anche finanziamenti agevolati. L'investimento conviene». Secondo i calcoli dei promotori in vent'anni una famiglia con un impianto di queste dimensioni può maturare ricavi per circa 25mila euro, eliminando i costi della bolletta e andando in attivo.
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