Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 11 novembre 2010 alle ore 06:44.
Promuovere un'inedita collaborazione tra la ricerca matematica più all'avanguardia e il mondo dell'innovazione tecnologica e industriale, per offrire a quest'ultimo approcci nuovi a problemi finora irrisolti. È questa la scommessa del MathLab, il nuovo laboratorio di calcolo scientifico e modellistica matematica che la Sissa (Scuola internazionale superiore di studi avanzati) di Trieste ha scelto di dedicare al dialogo tra matematica pura e applicazioni pratiche. A dirigerlo sarà Antonio De Simone, studioso di analisi funzionale del medesimo istituto. «L'obiettivo del MathLab – ci dice il neodirettore – è quello di innovare con la matematica, cioè generare in quest'ambito una curiosità per i problemi del mondo reale e provare a intervenire su questi ultimi a partire dalla ricerca teorica più avanzata». Bisogna però sottolineare la differenza fondamentale che c'è tra il MathLab e i laboratori di Ricerca e sviluppo che troviamo in una qualunque azienda high tech: «Non c'è in realtà una vera contrapposizione o concorrenza tra il MathLab e la R&S classica; si coprono cioè competenze diverse».
«A volte – precisa De Simone –, affrontando problemi di tipo ingegneristico o tecnologico, non si riesce a individuare una soluzione o non si ha a disposizione l'armamentario matematico necessario. Facciamo un esempio: se abbiamo il mal di denti cerchiamo sulle pagine gialle uno specialista adeguato, in questo caso un dentista, e fissiamo un appuntamento. Potrebbe capitarci però di soffrire di un malessere generico, e di non capire quale sia il problema e quale sia lo specialista giusto. Ciò che vogliamo fare noi è favorire l'utilizzo di nuova matematica, ossia favorire il passaggio della ricerca matematica pura contemporanea, cioè quella che si sta facendo proprio ora, ai problemi del mondo reale, per vedere se può portare soluzioni nuove a problemi che non si è riusciti a interpretare e risolvere con le tecniche e le modellizzazioni tradizionali». In linea di principio il MathLab mira ad applicare la matematica pura a 360 gradi, sebbene all'inizio ci si limiterà a lavorare sui campi che rientrano nelle competenze interdisciplinari già rappresentate nel nuovo laboratorio. Ricerche basate sulla meccanica dei solidi, materiali innovativi, biomedicina. «Si lavorerà anche sulle nanotecnologie, ma non nell'ambito della manifattura, cioè dello sviluppo di sistemi di fabbricazione, ma solo per quanto riguarda lo studio del comportamento dei materiali nanostrutturati». L'elenco dei progetti di ricerca presenti e futuri non è di certo finito qui: «Ci occuperemo di idrodinamica navale e ambientale, di flussi pedonali, del traffico veicolare». E ancora: lo sviluppo di modelli matematici atti a simulare l'inquinamento atmosferico e idrico, per capire come un certo agente inquinante si diffonde nell'aria o nell'acqua.