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Questo articolo è stato pubblicato il 11 novembre 2010 alle ore 06:47.
Jeff Atwood, SVILUPPATORE DI SOFTWARE, HA FONDATO STACKOVERLOW, LA COMMUNITY FATTA PER PROGRAMMATORI Zero, uno, uno, due, tre, cinque, otto, tredici. È l'inizio della successione di numeri resa celebre dal matematico pisano Leonardo Fibonacci. Che ha ispirato musicisti, designer, fisici. E diventa un argomento di conversazione su MathOverflow, un social network frequentato da matematici. Dove gli iscritti propongono idee, chiedono consigli, segnalano percorsi di approfondimento. Le discussioni sono accessibili senza restrizioni: vengono citate in blog e altri spazi online. «Aiuta la formazione avanzata per i ricercatori scientifici perché facilita la collaborazione globale. Ed è una risorsa educativa per studenti e appassionati», osserva Barbara Fantechi, docente di geometria alla Sissa di Trieste. MathOverflow ha ricevuto un elogio anche da Terence Tao, il matematico premiato con una medaglia Fields che discute i suoi teoremi su un blog.
A progettare il social network sono stati tre dottori in matematica del l'Università di Berkeley, aiutati da fondi pubblici e donazioni. È ispirato a Stack Overflow, una comunità dedicata ad affrontare sfide dell'informatica. Gratis. Perché chi risolve un problema che mette alla prova anche i talenti più affermati acquista prestigio nella sua community. La sostenibilità economica dell'iniziativa è garantita dagli annunci di lavoro e da Union Square Ventures, già finanziatore dei microblog di Twitter.
I social network per ricercatori scientifici diventano piattaforme di lavoro: sono spazi per la condivisione dei documenti, la ricerca di profili, l'aggiornamento professionale. Iljad Madisch è un virologo che ha studiato anche informatica negli anni trascorsi all'Università di Hannover. Durante un corso negli Stati Uniti aveva bisogno di chiedere appunti ai colleghi: è stata l'intuizione per lanciare ResearchGate, un social network per collegare le community scientifiche. Gli iscritti commentano gli ultimi studi. Segnalano offerte di lavoro. Propongono iniziative.
Altre piattaforme per la condivisione di conoscenza su internet, invece, sono specializzate nella salute. Sermo, per esempio, è riservato soltanto ai medici che lavorano negli Stati Uniti: era partito come una bacheca sul web per ricevere una seconda opinione da parte dei colleghi, poi l'orizzonte delle discussioni si è allargato. E la scorsa estate ha modificato il design in modo da facilitare la condivisione di documenti. Sermo ha bisogno di pochi abbonamenti per coprire le spese: la quota minima pagata da istituzioni pubbliche e aziende per partecipare alle conversazioni è di 100mila dollari.