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Questo articolo è stato pubblicato il 17 novembre 2010 alle ore 15:22.
Il botta e risposta, fra Jim Balsillie, co-Chief executive officer di Research In Motion, e Steve Jobs, numero uno di Apple, è destinato a continuare. E con toni sempre più accesi. A lanciare la nuova provocazione sul fronte delle tavolette è stata questa volta la casa canadese: «Il PlayBook è fra le tre o quattro volte più veloce dell'iPad». L'affondo di Balsillie, lanciato in occasione del Web 2.0 Summit in corso a San Francisco, è stato esplicito e troverebbe fondamento nella comparazione delle prestazioni delle due tavolette relativamente a vari parametri, navigazione on line e capacità di riproduzione video in primis.
«Andate su YouTube e guardate, (il PlayBook) è veloce»: così il co-Ceo ha giocato con la platea per evidenziare le doti del BlackBerry in versione tablet e rispondere con una dimostrazione live all'ironica profezia resa nota da Jobs un paio di settimane fa. I nuovi tablet, compreso quello di Rim, ebbe a dire il capo di Apple, «sono morti alla nascita» perché sono troppo piccoli, in termini di schermo, per competere con l'iPad e supportare adeguatamente avanzate capacità multimediali.
La lotta a distanza sul fronte dialettico quindi prosegue mentre Balsillie ha riconosciuto come uno dei crocevia della sfida per primeggiare nei tablet saranno le applicazioni, per quanto convinto che il Web, il navigare in Rete, non dovrebbe essere considerato alla stregua delle classiche app da scaricare dai rispettivi store digitali: «Non ho bisogno di un'applicazione per YouTube per navigare dentro YouTube», il sintetico, ma quanto mai esplicativo, pensiero del co-Ceo di Rim.
Tornando al confronto fra PlayBook e iPad, ciò che sta cercando di far passare come messaggio forte non solo il produttore canadese ma tutti i vendor filo Android (Dell, Motorola, Samsung e Toshiba fra questi), è il mancato supporto a bordo della tavoletta della Mela della tecnologia Flash di Adobe, alla base della maggior parte dei contenuti video presenti su Intertnet. Difficile che questo attributo, per quanto di spessore, possa cambiare le carte in tavola e minare la popolarità dell'iPad. E forse non a caso lo stesso Balsillie, pochi giorni fa, aveva rotto gli indugi confermando per il PlayBook un prezzo in ingresso a listino inferiore ai 500 dollari, marcando in tal senso una (tutta da quantificare) forbice di costo con il tablet rivale (in vendita a partire da 499 dollari nella sua versione base). A Cupertino, almeno per il momento, possono però stare tranquilli: il 95% del mercato delle tavolette di nuova generazione è appannaggio dell'iPad.