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Questo articolo è stato pubblicato il 18 novembre 2010 alle ore 06:43.
"Seamless", senza confini. È la caratteristica principale dell'ex Project Titan di facebook, un "sistema di messaggistica moderno" che unisce e-mail, chat, instant messaging e Sms (in futuro arriverà anche il Voip). Nel presentarlo a San Francisco il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg ha subito chiarito: «Non è il killer della posta elettronica, la include» (malignamente, infatti, alcuni potrebbero obiettare che è il killer dell'e-mail di Google, riferendosi al nickname che sembra gli abbiano affibbiato a Palo Alto: Gmail killer). Eppure potrebbe esserlo.
Un singolo contenitore "sociale" e ordinato cronologicamente per la messaggistica in arrivo, in tempi di information overload, è già concettualmente un toccasana e Facebook ha tutta la forza per imporlo, quella del network effect (o esternalità di rete): il valore di un prodotto o servizio aumenta tanto più sono gli utilizzatori e la base di più di 500 milioni di utenti di Facebook è una spinta forte all'adozione.
I competitor, partono da numeri inferiori: sono 360 milioni le e-mail su Hotmail, 273 su Yahoo!, 193 su Gmail (Frost & Sullivan, settembre). Ovviamente l'adozione non è scontata, ma potrebbe essere incentivata da alcuni fattori come l'impatto che l'identificazione stretta persona/e-mail, possibile su una piattaforma di base che non è l'intera rete ma un social network, potrebbe avere sul l'identificazione e l'eliminazione del potenziale spam e l'integrazione forte con i client di posta Microsoft che trapela dalle indiscrezioni e dall'indirizzo mail.thefacebook.com.
Come sarebbe un futuro senza la posta elettronica? Potremmo non rimpiangerla se le caselle @facebook.com realizzeranno un'agile convergenza tra media elettronici, rispettosa della privacy e che semplifichi l'esperienza sociale, nell'ottica di social utility che guida Facebook dal suo esordio.
La concorrenza potrebbe far bene anche a Google, sempre più antagonista di Facebook e di Microsoft a cui è sempre più legata, come testimonia anche l'adozione recente di Bing per la ricerca su Facebook.