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Questo articolo è stato pubblicato il 01 dicembre 2010 alle ore 09:13.
L'anti-Kindle italiano sbarca online in fase di prevendita. Ibs.it (Gruppo Giunti e Messaggerie) entra nel business degli ereader con un device proprietario da 6 pollici e schermo e-ink ribattezzato LeggoIbs, nome in codice Pb603, dotato di wifi e connessione 3G gratuita (ma ci si potrà collegare solo al sito della casa). Tutto al prezzo di lancio di 199 euro Iva inclusa con consegna a gennaio (in seguito potrebbe essere venduto a 219 euro) e un catalogo di oltre 5mila libri "virtuali" con e senza lucchetto digitale (il Drm).
«Con questo prodotto vogliamo fornire la completa disponibilità di un catalogo di ebook in lingua italiana, scaricabili e leggibili ovunque - ha spiegato al Sole 24 Ore Mauro Zerbini, amministratore delegato di Ibs.it - e grazie alla Sim integrata, di cui sosterremo tutti i costi, il consumatore avrà la possibilità di connettersi al nostro catalogo eBook in tutto il territorio italiano». Tra le caratteristiche del prodotto, il sintetizzatore vocale per la lettura in viva voce dei testi e lo schermo a tecnologia e-ink con touch screen operabile con la classica stilo. «I formati supportati non sono proprietari – continua Zerbini – ed è possibile trasferire sul nostro lettore anche ebook scaricati altrove».
Il lettore di Ibs è prodotto dal gigante asiatico Foxconn, lo stesso che sforna gli iPad (ma anche i device, tra gli altri, di Sony, Nintendo e Dell), mentre il software è stato sviluppato da un'azienda tedesco-ucraina, la Pocketbook. La risoluzione dello schermo è 800x600 con sedici livelli di grigio e orientamento verticale/orizzontale grazie a un sensore, mentre la memoria interna è di 2 giga (con uno slot micro sd). Pesa 280 grammi e ha queste dimensioni: 18 centimetri in altezza, 13 in larghezza e un centimetro di spessore.
Intanto sempre sul fronte editoriale, in Francia dopo un anno di trattative, cinque dei principali quotidiani d'Oltralpe (Le Figaro, Liberation, Le Parisien, L'Equipe e Les Echos) e i tre maggiori settimanali (L'Express, Le Point, Nouvel Observateur) hanno ufficializzato la nascita di un gruppo di interesse economico (Gie) per dar vita a un'edicola digitale con l'operatore France Telecom-Orange.