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Questo articolo è stato pubblicato il 13 dicembre 2010 alle ore 18:02.
Le piccole dita scivolano sullo schermo velocissime, lasciando impronte leggere: presto c'è un ranocchio in pericolo nella fattoria, bisogna scovarlo! E Babbo Natale come farà a consegnare i regali in tempo? Gli elfi sono stanchi, diamogli un aiutino, basta un doppio tap, e il gioco è fatto.
Inutile negarlo, l'iPad grazie al touchscreen rappresenta un'attrazione irresistibile per i bimbi a partire dai due, tre anni. Per capirne i motivi basta osservare da vicino l'approccio di un cucciolo digitale con la magica tavoletta. Fate una ricerca su Youtube per vedere quanti video ne testimoniano l'incantesimo.
Ecco un breve dialogo immaginario tra un papà ipertecnologico che riprende con la telecamera il figlio mentre smanetta sul tablet touch.
-Ti piace questo nuovo gioco?-
-Sì ci posso scarabocchiare in tanti colori, continuamente, fare e rifare la casetta con il sole in mille varianti (tratto fine, medio grosso, zig zag, fluo, tondo, tondo, con le smorfie..), posso salvare il disegno e non lo devo cancelllare subito come sulla vecchia lavagnetta magica di plastica. Bleah!
Papà ma funziona senza fili e il topolino non c'è? No piccolo non ha fili, non ha il mouse, le tue dita possono fare tutto da sole.
Ma se lo giro cosa succede? Niente gira con te. Uhau!
Mi posso distendere sul divano, sul tappeto con lui? Si devi fare solo attenzione a non farlo cadere. Aspetta adesso ci metto il vestito di plastica così è più protetto. Che bello c'è solo un bottone! Ma c'è anche la mamma qui dentro e anche i nonni. Posso farli diventare anche grandi grandi!
Il quadretto proposto potrebbe diventare presto una scena quotidiana in una famiglia. Lo dicono i numeri. L'iPad è il gadget che il 31% dei bimbi americani da 6 ai 12 anni sogna sotto l'albero e, lo dicono le previsioni di mercato, entro 18 mesi le vendite di dispositivi mobili, diversi dai pc e capaci di abilitare l'accesso a Internet e applicazioni, supereranno quelle dei classici personal computer.
Molti genitori si chiederanno, se questa fascinazione al primo tocco possa essere dannosa. Secondo Michele Gangemi, pediatra di famiglia e presidente dell'associazione culturale pediatri, il problema è come sempre nella modalità e nei tempi di somministrazione.