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Questo articolo è stato pubblicato il 16 dicembre 2010 alle ore 21:22.
Il Sole 24 Ore racconta i dieci innovatori del decennio.
Fame. Follia. Grandezza. Gli studenti di Stanford lo ascoltavano rapiti. Steve Jobs con razionale umiltà raccontava tre storie della sua vita, in un giorno di sole del 2005. E forse si rendevano conto, vagamente commossi, che il famoso carisma di quell'uomo non è altro che il frutto del rigore di chi cerca ogni giorno di connettere i puntini dell'esperienza per rispondere alle domande più importanti che riesce a immaginare.
Rievocava, Jobs, quel giorno in cui aveva abbandonato il college troppo costoso per i pochi risparmi dei suoi genitori adottivi. Evitava di far notare che i suoi genitori biologici - Joanne Simpson e Abdulfattah Jandali - che non si erano potuti permettere di crescerlo, sarebbero poi diventati importanti professionisti e forse lo avrebbero potuto mantenere a quel college. Invece: «Lasciarlo è stata la migliore decisione della mia vita». Lo avrebbe condotto a fondare la Apple.
E ricordava, Jobs, il fallimento di essere stato licenziato dall'azienda che aveva fondato. La sua successiva depressione. «Ma sarebbe stata la mia fortuna». Lo avrebbe portato a fondare la Next e poi la Pixar. «Non sappiamo come andranno le cose. Le comprendiamo solo in seguito. Possiamo affrontare il futuro solo coltivando una fede, una qualunque».
Non più di poche parole smozzicate, nel corso di quel racconto, erano dedicate al Macintosh, il suo primo capolavoro, il computer della piccola Apple che nel 1984 aveva sfidato il Grande Fratello dell'Ibm. Non un accenno all'enorme successo del sistema iPod-iTunes, l'invenzione che ha riformato la musica. Non una sillaba per le 230 invenzioni divenute brevetti con il suo nome. Non un respiro sulle sue esperienze con l'Lsd o con la filosofia indiana o con l'immensa ammirazione per i Beatles. Neppure una concessione alle dicerie sulla sua storia d'amore con Joan Baez (e chissà se quei ragazzi del 2005 lo sapevano chi era stata Joan Baez). Invece, un orgoglioso sorriso sulla felicità del suo matrimonio e sulla serenità della sua famiglia. E un rimarcato insegnamento: «Cercate quello che amerete fare. Con pazienza. Lo riconoscerete a prima vista. Solo amando quello che fate, farete grandi cose».