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Tecnologie Energia

Domande e risposte sullo shale gas e le tecnologie di estrazione

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Questo articolo è stato pubblicato il 17 dicembre 2010 alle ore 22:37.

Che cos'è lo shale gas?
È il gas naturale ricavato da particolari rocce sedimentarie, perlopiù a base di argilla, che si sono formate in centinaia di milioni di anni in aree del pianeta coperte da acqua superficiale. Le rocce hanno imprigionato il gas e, fratturandole, si può estrarlo.

Qual è la tecnica adottata per l'estrazione?
La chiamano «hydraulic fracturing», o «fracking» e consiste nello sparare ad alta pressione acqua con alcuni additivi chimici, in modo da frammentare la roccia e far uscire il gas. La tecnologia è stata raffinata negli ultimi anni e questo ha aperto la strada a uno sfruttamento che, solo poco tempo fa, era giudicato non economico.

Chi dispone delle maggiori riserve?
Sicuramente gli Stati Uniti che fra lo Stato di New York e la Virginia possiedono il più grande, potenziale giacimento del mondo, peraltro già oggetto di controversie. Segue la Cina, che sta per iniziare adesso le prime esplorazioni. Ma anche l'Europa, preoccupata per il sensibile declino delle riserve di gas nel Mare del Nord, vede di buon occhio le prime operazioni in Polonia, dove partecipano anche Eni e Sorgenia.

Ci sono dubbi di natura ambientale?
Sì, ci sono. Infatti il governatore di New York ha da poco imposto una moratoria di sei mesi sulle esplorazioni, in modo da verificare con le autorità ambientali se sia vero o no che il fracking comporta problemi alle falde acquifere. Inoltre, un professore della Cornell University sostiene che le fughe di metano dalle operazioni di estrazione comporteranno gravi incovenienti: il metano è un gas-serra 72 volte più potente dell'anidride carbonica.

Quanto shale gas viene attualmente prodotto?
Attualmente sono in produzione tre grandi bacini in Texas, più altri minori, che già rappresentano circa il 15% del gas naturale prodotto in America. Uno in particolare, il Bacino Barnett rappresenta già il 6% del gas americano ed è stato proprio il suo successo a infiammare gli entusiasmi per questa fonte energetica non convenzionale. L'Eia, l'agenzia americana dell'energia, stima che nel 205 il 45% del fabbisogno nazionale di gas verrà soddisfatto dalle rocce.

Tags Correlati: Cornell University | Eia | Eni | Europa | Stati Uniti d'America | Tecnologie

 

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