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Questo articolo è stato pubblicato il 23 dicembre 2010 alle ore 06:48.
Neelie Kroes HA SPINTO LA UE A PROMUOVERE ADESIONI TRA LE TELCO PER RIDURRE I CONSUMI Le reti banda larga del futuro saranno più ecologiche. Per forza di cose: lo vogliono le istituzioni europee e gli operatori. Si procederà in due modi: riducendo i consumi delle reti esistenti e passando alla fibra ottica nelle case.
Si parte da un problema. Secondo i dati diffusi dalla Commissione europea a settembre, le tlc sono responsabili dell'8% dell'energia consumata e del 4% delle emissioni di CO2 in Europa. Valori che secondo Bruxelles raddoppieranno entro il 2020 se non si interviene, perché aumenteranno le case e le aziende connesse. «Da noi, Telecom Italia è il secondo consumatore di energia, dopo le Ferrovie», ricorda Mario Frullone, direttore delle ricerche presso la Fondazione Ugo Bordoni (Fub). La buona notizia è che 36 tra operatori e produttori europei hanno firmato un codice di condotta volontario, promosso dalla Ue per ridurre i consumi (16 l'hanno fatto solo negli ultimi tre mesi). Da dove si parte? Per esempio dall'attuale rete d'accesso: quella che va dalla centrale telefonica o dall'antenna mobile, fino all'utente: «È responsabile del 55% dei consumi della rete fissa e del 75% di quella mobile, secondo Detecon Consulting», dice Maurizio Dècina, ordinario di Reti e comunicazioni presso il Politecnico di Milano.
Si potrebbero cambiare gli apparati in centrale: «Quelli del 2009, per l'Adsl, consumano un terzo di quelli del 1999 – dice Frullone –. Gli operatori li cambiano ogni 3-5 anni. Per accelerare i tempi, chiedono incentivi pubblici. Sarà uno dei temi del convegno Fub del 12 gennaio, dedicato al Green It. Utili anche nuovi apparati nei datacenter degli operatori: a differenza dei vecchi, sono in grado di spegnersi in modo dinamico in base al traffico di rete». Nuovi apparati sulle antenne radiomobili, invece, ridurrebbero i consumi perché concentrano diverse tecnologie (Umts, Gsm...).
Un grosso passo avanti, per la rete fissa, verrà con la fibra ottica nelle case (Ftth). «Il rame necessita di maggiore potenza per trasportare il segnale. Il fotone consuma di più dell'elettrone», dice Dècina. Telecom stima un risparmio energetico del 60% in 10 anni grazie alle nuove reti. «L'Ftth Gpon consuma 0,007 watt per Mbps, contro i 0,052 dell'Adsl. L'Ftth point to point poco più del Gpon e circa un quarto in meno dell'Adsl». Secondo l'osservatorio Analysys, una rete Gpon consuma meno del point-to-point solo se ottiene oltre il 30% di case abbonate, tra quelle coperte. Altrimenti, le differenze sono insignificanti. L'apparato utente point-to-point, in sé, consuma però molto meno di quello Gpon: il che incide sulla bolletta domestica.