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Questo articolo è stato pubblicato il 01 febbraio 2011 alle ore 06:40.
MILANO
Neppure otto ore di blocco del traffico sono riuscite a pulire l'aria di Milano dalle polveri sottili. Nella prima domenica a piedi del 2011 le concentrazioni di Pm10, certificate ieri dall'agenzia regionale per la protezione ambientale, sono rimaste al di sopra del limite consentito che l'Unione europea fissa a 50 microgrammi per metrocubo: 52 in Città Studi, 62 al Verziere e 66 in via Senato. Da 19 giorni consecutivi, dunque, l'aria di Milano è fuori legge e, se il Comune non muterà orientamento, per almeno una settimana resteranno in vigore le nuove restrizioni sul traffico e sulle caldaie inserite nella fase due del piano antismog. A questo punto diventa sempre più probabile anche una seconda domenica a piedi per il 6 febbraio.
Da ieri mattina il centro di Milano è chiuso alle auto che normalmente pagano Ecopass e negli edifici le temperature non dovranno superare i 19 gradi. Queste nuove disposizione rimarranno in vigore finchè per 72 ore di fila gli agenti inquinanti disciolti nell'aria non ritorneranno entro le soglie di guardia. In particolare: all'interno della cerchia dei bastioni possono entrare solo i veicoli benzina Euro 3, Euro 4, Euro 5 e i diesel Euro 4 con filtro antiparticolato e Euro 5. Non possono entrare invece tutti quei veicoli che generalmente pagano Ecopass, oltre ovviamente ai benzina Euro 0, e ai diesel Euro 0, Euro 1 e Euro 2 il cui blocco è previsto dalla legge regionale.
In ogni caso, se Milano dovrà fermarsi per la seconda domenica consecutiva a causa dello smog, il blocco del traffico sarà più flessibile in fatto di orari e di deroghe. Ad assicurarlo è il sindaco Letizia Moratti. «Prima vediamo i dati e poi ragioneremo - spiega il sindaco –. Resta l'automatismo del piano ma ci sono tanti modi per attuarlo. Si possono stabilire orari diversi, ci sono deroghe che possono essere concesse. Certo c'è un automatismo ma con la dovuta flessibilità». Letizia Moratti ha dovuto ammettere che il blocco domenicale non ha dato i risultati sperati sul fronte delle concentrazioni di polveri sottili, ma è tornata ancora una volta a difendere le politiche ambientali messe in campo dal comune.
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