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Questo articolo è stato pubblicato il 01 febbraio 2011 alle ore 16:53.
Il ritorno di LG nel campo degli smartphone di fascia alta è tutto sintetizzato nell'annuncio che l'azienda farà al Mobile World Congress di Barcellona.
Allo stand del produttore coreano sarà presente, tra gli altri, anche l'Optimus 3D, il primo telefonino basato su Android capace di visualizzare immagini tridimensionali senza necessità di occhiali. Un display che sfrutta la tecnologia "parallax barrier" per assicurare effetti 3D ai video. Un esercizio tecnologico, che prende la scia da una delle tecnologie oggi più in voga e spinge LG in un segmento tutto nuovo di riferimento tra i top di gamma. Non solo, l'Optimus 3D sarà anche dotato di doppia fotocamera per registrare video in terza dimensione così da condividere i contenuti via Hdmi e Dlna sugli apparecchi compatibili.
Alla resa dei conti, questo "androide" davvero molto particolare dà l'idea di cosa voglia fare LG nel 2011, dopo un 2010 andato a gonfie vele. Nel giro di un anno l'azienda coreana è entrata in un mercato che finora la vedeva pressoché esclusa: quello degli smartphone. Lo ha fatto affidandosi principalmente al sistema operativo di Google e producendo apparecchi destinati a un pubblico giovane. Ora, spiega Michelangelo Tursi, Telecom Group Director di LG in Italia, è giunto il momento di una "rivoluzione nella gestione del portafoglio prodotti".
La svolta che si compirà già nelle prossime settimane è di quelle che lasciano il segno: cavalcare il fenomeno smartphone (che incide per il oltre il 50% sulle vendite di telefonini) e puntare su un potenziamento dell'offerta "a 360 gradi". Il 2010 in Italia si è concluso con 1,5 milioni di terminali venduti e un fatturato di 200 milioni di euro, in contrazione, seppure leggera, rispetto all'anno precedente. Motivi? La flessione della domanda, ma anche un eccessivo uso della leva promozionale. Risultato: il segmento "open market", cioè quello non legato agli operatori, rappresenta oltre il 60 per cento delle vendite totali. Uno dei fattori che hanno contribuito a questo andamento, spiega Tursi, è che Tim ha scelto di puntare più sui servizi che sull'hardware, tuttavia già verso la fine dello scorso anno l'operatore ha iniziato nuovamente a offrire telefonini legati ai contratti. Ma il mercato "open" ha anche riservato sorprese, perché oltre ai modelli di fascia entry sono stati venduti anche numerosi top di gamma. Un'opportunità che LG ha intenzione di cogliere nella sua interezza, così come quella degli apparecchi Dual Sim, che hanno fatturato 63 milioni di euro nel 2010, arrivando ad avere una quota del 5 per cento sulle vendite complessive. Tursi non nasconde che un incremento delle vendite dell'azienda nel Bel Paese passerà anche da questo segmento; una prospettiva ancora futura. Nel frattempo ci si concentrerà sul diffondere la tecnologia Wi-Fi anche sui cellulari di fascia medio e bassa, perché "abbiamo visto un forte interesse da parte dei nostri clienti nel poter accedere ai servizi Web passando per le reti wireless", spiega Tursi. Che intravede nel decadimento del decreto Pisanu una svolta importante. "Il nostro obiettivo è la democratizzazione degli smartphone", chiosa Tursi, "Aiuteremo i consumatori a capire il fenomeno Android", è la promessa del dirigente di LG, che vuole portare la piattaforma sulla più ampia gamma di dispositivi possibile. In questo modo servizi finora riservati solo a dispositivi molto costosi diventeranno accessibili da chiunque.