Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 01 febbraio 2011 alle ore 15:44.
Un'indagine per entrare nel mondo delle apps dal lato degli utenti, delle loro abitudini e delle loro preferenze personali. Per capire come sono e cosa vogliono, sul proprio smartphone e a portata di touch. La guida realizzata da Nokia in collaborazione con Trevor Pinch, docente di Scienze e Tecnologie e di Sociologia alla Cornell University, ha infatti il fine di mettere in evidenza i cosiddetti "appitype", e cioè specifici profili associabili ai modi d'uso del telefonino e delle applicazioni. In poche parole, in funzione dei software scaricati e di come questi vengono utilizzati si possono desumere la personalità e la linea comportamentale dell'utente, o per lo meno intuirne le caratteristiche più importanti. Se ci si vuole mettere alla prova, basta registrarsi sul blog di Ovi e portare a termine personalmente il test: in base alle risposte fornite emergerà un profilo da "Live Wire" o da "Appthusiast", da "Appcentric" o da "Creator", da "Connector" o da "Apprentice".
Nokia, nel presentare questa indagine, parla addirittura di "dipendenza da apps", di fenomeno che da occasionale è diventato più che abitudinario. E questo perché delle 5.200 persone con in tasca uno smartphone censite in 10 diversi Paesi, Italia compresa, il 43% utilizza le applicazioni più volte al giorno e in contesti diversi, il 55% ritiene che le apps aiutino a migliorare la propria vita e di conseguenza ne fa uso in casa (nel 33% dei casi), in viaggio (19%) o al lavoro (13%). Un altro dato interessante riguarda l'utilità delle apps possedute, attributo ritenuto più importante della quantità: oltre il 70% degli utenti dichiara di aver caricato sul proprio terminale fino a 30 applicazioni e il 20% di cancellare un programma non appena ne trova uno migliore. In linea generale, infine, lo studio ha confermato tendenze note circa le abitudini di chi usa in modo massivo il proprio telefonino intelligente. Giochi (38%), social networking (35%) e musica (29%) sono infatti le apps più scaricate e le prime due sono anche le più utilizzate (nella misura del 30%) unitamente ai servizi (25%).
Entrando nel merito più sociale dello studio, una prova che la teoria del professor Pinch ha fondamento arriva dai dati che sintetizzano il profilo degli utenti brasiliani e tedeschi. I primi confermano la propria indole al divertimento, il 42% scarica applicazioni musicali, mentre i secondi sono maggiormente attratti, nel 29% dei casi almeno, da app di quotidiana utilità. Agli indiani, invece, va il titolo di utenti più orientati ai software legati alla vita professionale e più assidui, con il 14% degli intervistati del grande Paese asiatico che assicura infatti di utilizzare tutte le apps presenti nel proprio telefono cellulare.