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Questo articolo è stato pubblicato il 10 febbraio 2011 alle ore 06:50.
TRAVOLTO DAL SUCCESSO, L'IDEATORE DI AAF Will Ramsey È DIVENTATO
TESTIMONIAL MONDIALE DI BLACKBERRY Arte popolare. Abbordabile. Già nel titolo della «Affordable Art Fair» c'era il senso della democrazia. Arte per tutti, perché la variabile importante dell'esposizione tenutasi a Milano tra il 3 ed il 6 febbraio era proprio quella: la possibilità, più o meno per tutti, di acquistare. E allora, come ai saldi di fine stagione finalmente hanno popolato una fiera artistica – in zona Tortona – una quantità di under 40 mai visti nelle "autorevoli" quanto affettate gallerie milanesi. Che hanno guardato, e chissà quanto acquistato, lavori di "giovani" artisti italiani. E stranieri.
Perché di inglese l'evento non ha soltanto il nome: si tratta di un progetto internazionale – alcuni lo chiamerebbero format – che tocca dieci città, quattro continenti, ha raccolto fino a oggi 800mila visitatori interessati all'arte contemporanea, e più di 130 milioni di opere d'arte vendute. Sia chiaro però: prezzo di partenza 100 euro, prezzo più alto per acquisti 5mila euro, non uno di più. Il suo acronimo è Aaf, ha la sua base nel Regno Unito ed è una certezza. Basti dire che il fondatore William Ramsey è testimonial della campagna internazionale di Blackberry, tanto il successo l'ha travolto. L'edizione londinese di Aaf è ormai un fenomeno sociale: ha raggiunto un successo tale che la fiera viene replicata due volte l'anno, per un totale di 50mila visitatori e otto milioni di sterline di opere vendute. Ed è stata inserita, lo scorso anno, nella lista dei 100 brand più "cool" d'Inghilterra (e per essere inseriti nell'albo dei magnifici cento, non si può pagare, ndr).
Paul Matthews, un ragazzino a vederlo – biondo con gli occhi chiari – responsabile del Development del progetto, può dirsi soddisfatto anche del lavoro fatto in Italia. L'organizzazione milanese ha funzionato, anche grazie a Marco Trevisan, direttore "locale" su Milano. Matthews spiega: «Aaf è un network internazionale nato a Londra e ora è presente a Parigi, Amsterdam, New York, Singapore, Sydney. Con Aaf il concetto di arte per pochi decade perché le opere vengono proposte in una Fiera. Un evento che presenta opere di artisti viventi, con un prezzo esposto, uguale per tutti, e non sensibile al portafoglio del cliente di passaggio. Questo serve per sdrammatizzare il mercato dell'arte, e renderlo accessibile senza troppi timori reverenziali. Il successo della formula è dimostrato dalle persone e dai loro acquisti: un visitatore su cinque della nostra kermesse compra arte originale per la prima volta».