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Tecnologie Cellulari

Nokia alla svolta per arginare la crisi

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Questo articolo è stato pubblicato il 10 febbraio 2011 alle ore 06:41.

Domani, a Londra, è in programma l'incontro di Nokia con gli analisti e i media finanziari e la cortina di dubbi e domande che aleggia in queste ore sul gigante finlandese dovrebbe essere spazzata via. Anche perché domenica 13 febbraio i vertici della società parleranno delle nuove strategie a Barcellona, dove il giorno dopo aprirà i battenti il Mobile World Congress 2011. Quest'anno Nokia non sarà presente all'evento e la cosa ha contribuito ad aumentare i rumors intorno al primo produttore al mondo di telefonini.

Negli ultimi giorni, le indiscrezioni inerenti possibili repentini cambi di rotta si sono sprecate: si è parlato di un'alleanza con Microsoft finalizzata all'adozione del sistema operativo Windows Phone 7, si è ventilato un radicale intervento a livello di management come primo passo per un rilancio della compagnia non più rimandabile.

Ad animare ulteriormente l'immediata vigilia di questa tappa fondamentale per il futuro prossimo di Nokia ci ha pensato direttamente il ceo Stephen Elop. Che in una lettera interna inviata ai dipendenti (pubblicata ieri in rete dal Wall Street Journal e dal blog tecnologico Engadget) ha parlato dell'urgenza di un grande cambiamento, ribadendo quanto detto un mese fa in occasione dell'ultima trimestrale, chiusa con utili in calo del 21% e ricavi in salita del 6% nel confronto anno su anno. Elop ha detto ai dipendenti: «Siamo su una piattaforma che va a fuoco», riferendosi in particolare alla pressione della concorrenza.

La sterzata di cui ha bisogno la compagnia è necessaria per almeno due ordini di motivi, sintetizzati dallo stesso Elop: Nokia deve colmare il gap di innovazione ed esperienza d'uso negli smartphone rispetto all'iPhone di Apple e ai prodotti più evoluti e deve recuperare il terreno perso, in fatto di quote di mercato, con la crescita di Android, la piattaforma operativa di Google.

Elop, al momento di insediarsi sulla poltrona di ceo lo scorso settembre, ribadì con convinzione la centralità del sistema operativo Symbian per gli sviluppi dei futuri telefonini e la strategicità di MeeGo (sistema nato dall'alleanza con Intel) per i dispositivi di fascia alta e i tablet. Gli analisti sono divisi: c'è chi auspica il matrimonio con Microsoft (per portare Windows sugli smartphone Nokia) e l'abbandono di MeeGo e chi critica questa eventualità perché rischierebbe di affossare del tutto le speranze di rimonta nei confronti dei concorrenti. C'è chi sponsorizza Android e chi invece lo vede come un rischio, in quanto creerebbe di fatto una scomoda situazione di duopolio (Apple e Google) nei software per telefonini intelligenti.

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Tags Correlati: Apple | Borsa Valori | Google | Intel | Microsoft | Stephen Elop | Symbian | Telecomunicazioni | Windows Phone

 

L'unica ipotesi da escludere (forse) è quella che vedrebbe Nokia abbracciare sia Windows che Android per affiancarli a Symbian e Meego. Di certo ci sono invece i dati di vendita: nell'ultimo trimestre 2010 la fetta di mercato di Nokia negli smartphone, il segmento a maggior valore aggiunto del mercato mobile, è scesa (stando ai dati di Idc) al 28% rispetto al 38,6% dello stesso periodo del 2009 e quella per l'intero anno calata di sei punti al 33 per cento.

Urge un cambiamento, anche per rialzare la testa in Borsa, dove la compagnia ha perso in circa 10 mesi il 28% del suo valore. Secondo il Wsj, la prima mossa di Elop sarà quella di intervenire su alcune figure chiave dell'azienda -nella lista delle teste da tagliare ci sarebbe anche Mary McDowell, numero uno della divisione Mobile - benchè una parte del board non vedrebbe di buon occhio il rimescolamento.

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