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Tecnologie Computing

Hp rilancia la sfida sui tablet

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Questo articolo è stato pubblicato il 10 febbraio 2011 alle ore 06:40.

Dopo Apple, Samsung, Rim e Motorola, anche HP annuncia il suo tablet, entrando in un mercato che – a spese di quello dei personal computer – vedrà secondo Idc 45 milioni di unità vendute nel 2011. E per farlo riesuma la tecnologia software di Palm, storico produttore di dispositivi portatili acquisito a giugno dal gigante di Palo Alto per 1,2 miliardi di dollari.
Hp TouchPad è infatti il primo tablet con Palm WebOS – sistema operativo con interfaccia minimale focalizzata sull'usabilità attualmente disponibile solo sugli smartphone Palm Pre e Pixi.

Con un processore dual-core da 1.2 Ghz, più performante rispetto a quelli dei competitor, il dispositivo di HP ha uno schermo con 1024x768 pixel di risoluzione, una camera frontale per effettuare videochiamate, wifi, bluetooth, supporta video ad alta definizione e – a differenza dell'iPad – contenuti Flash. Integrato con Google Docs e Dropbox, Hp TouchPad è progettato sia per il business, sia per l'intrattenimento. Libri, giornali (già presentata l'applicazione di Time), film, show televisivi, videogame e integrazione totale con i social media (Facebook in primis): quello che ormai un tablet non può non fare.

Particolarmente interessante l'integrazione con gli smartphone con WebOS: non soltanto agenda e documenti, ma anche una gestione completa degli Sms direttamente dal tablet. Se il design dell'oggetto non stupisce per originalità rispetto ai modelli di Apple e Samsung, a livello hardware la performance del processore permette un multitasking effettivo, e non parziale per alcune funzioni come quello abilitato su iPad.
TouchPad, disponibile a partire da giugno, è – grazie a una partnership con Amazon – integrato con il catalogo di libri di Kindle. Per quanto riguarda le applicazioni – esattamente come Rim per i Blackberry e per il tablet PlayBook – Hp ha deciso, scegliendo WebOS, di competere partendo quasi da zero con cataloghi ricchissimi come quelli di Apple (300mila applicazioni) e di Google (200mila).

Una scelta diversa da quella di Samsung, che ha equipaggiato il suo Galaxy – già in commercio – con Google Android, oppure di Motorola, che distribuirà a partire da fine febbraio Xoom, il primo dispositvo che del sistema operativo di Google supporta la versione 3, ottimizzata per i tablet grazie a una migliore gestione della batteria, del multitasking, della produttività d'ufficio e una nuova versione dell'Android Market.

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Tags Correlati: Amazon | EINet Galaxy | Google | Hewlett-Packard | Rim | Software | Symbian | Xoom

 

Anche Nokia, ancorata al suo Symbian, potrebbe presto sperimentare prodotti con Google Android (si veda altro articolo in pagina).

In sordina rispetto al tablet, Hp ha anche rinnovato la sua gamma di smartphone lanciando Hp Veer, un telefono consumer grande come una carta di credito con tastiera qwerty, uno schermo di 2.6 polllici, connettività Hsdpa e Wifi e 8 Gb di memoria che sarà disponibile a primavera e presentando Hp Pre3, il fratello maggiore focalizzato sul business (schermo da 3.6 pollici) che secondo Jon Rubinstein, vice president di Hp, «è un ufficio completo in formato taschino».

Sia per gli smartphone sia per i tablet la principale sfida si gioca sulla concentrazione del mercato delle applicazioni. A vincere saranno i "giardini chiusi" di Apple o Google, oppure altre reti – libere o altrettanto chiuse come quelle di Rim e Hp – che riescono a imporsi semplicemente per la qualità del software? L'effetto rete tende a premiare la concetrazione. La discontinuità dell'innovazione It, invece, potrebbe dare ragione a Rim e Hp.

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