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Nasce l'iTunes italiano Accordo Telecom-major

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Questo articolo è stato pubblicato il 11 febbraio 2011 alle ore 06:40.

MILANO - Bistrattata e piratata, la musica scarta di lato e cerca la resurrezione nel matrimonio riparatore con i gestori di telefonia. Una questione di domanda, visto che le sette note sono sempre in cima alla lista dei contenuti più amati su internet, come testimonia il successo di iTunes ma anche e soprattutto del "contenitore" iPod, ovviamente al netto della pirateria. Dopo l'accordo tra Fastweb e Dada, come anticipato dal Sole 24 Ore del 27 gennaio anche Telecom Italia scende in campo e lancia Cubomusica, la piattaforma per la musica digitale dedicata ai propri abbonati Adsl che offre da subito una libreria di 4 milioni di canzoni in streaming e dall'11 giugno anche in download (file senza il Drm, il lucchetto digitale).

La promozione iniziale riguarda appunto lo streaming, gratuito per i primi quattro mesi mentre gli abbonamenti prevedono quattro pacchetti: 1,49 euro al mese (a regime 2,99) per lo streaming illimitato (servizio compreso anche in tutti gli altri), 4,99 euro al mese per dieci download, 6,99 per quindici download, 9,99 euro al mese per 25 download.

«In Italia la banda larga, dopo aver raggiunto il 50% della popolazione, fa fatica a crescere - ha spiegato Franco Bernabè, amministratore delegato di Telecom Italia - e pensiamo che la saturazione si avrà con l'uso più intensivo della televisione ma per questo bisogna dare dei contenuti e Cubovision, Biblet e ora Cubomusica sono tutte esperienze che vanno nella stessa direzione: mettere la tecnologia a disposizione dei clienti con i contenuti più richiesti».
Di servizi simili «ce ne sono diversi – ha continuato Bernabè – ma l'innovazione sta soprattutto nell'avere tutta la library mondiale in modo legale e a un prezzo ridotto». Il riferimento ai concorrenti, più che ad iTunes che permette solo di scaricare i brani, è a Play.me il player di Dada che offre un servizio simile a circa 4,80 euro al mese.

Soddisfatti i discografici, a partire dalle major, che a quanto si apprende hanno dovuto fare un gran lavorìo per convincere le case madri a dare il via libera all'iniziativa, per una trattativa durata almeno nove mesi. Tra i firmatari ci sono Sony, Universal, Emi, Warner, Sugar Music, Carosello Records, Produttori Musicali Indipendenti Kiver e Made in etaly. Per garantire il successo di Cubomusica «crediamo sia necessaria una diffusione virale - ha detto Marco Patuano, direttore domestic market operations di Telecom - per questo nei primi quattro mesi il servizio sarà gratuito, poi costerà solo 1,49 euro al mese nel primo periodo e a regime intorno a 3 euro», un prezzo che verrà addebitato in bolletta. Il modello dei ricavi dovrebbe ricalcare quello classico che vede al 70% le case discografiche e al 30% Telecom. «Siamo nell'ambito di un modello classico fortemente sbilanciato verso i proprietari dei diritti» conferma Patuano.

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Tags Correlati: Confindustria | Dada | Enzo Mazza | Fastweb | FIMI | Franco Bernabè | Intel | Internet | Italia | Marco Patuano | Sony | Telecom

 

«Il lancio della piattaforma di Telecom è un passo importante per il consolidamento dell'offerta di musica digitale in Italia – ha dichiarato Enzo Mazza, presidente della Fimi, la federazione di Confindustria che riunisce tra gli associati anche le major discografiche – e conferma anche la comunione di interessi tra società di telecomunicazioni e case discografiche per costruire una risposta alla pirateria online offrendo ai consumatori accesso facilitato, a basso costo, a una vastissima proposta di contenuti».

Telecom spingerà il servizio attraverso il suo hub multimediale, il famoso "Cubo", lanciato in sordina (e non senza qualche difficoltà) un anno fa e poi ripensato ex novo nell'hardware, in particolare grazie all'accordo con Intel. In attesa del prossimo modello, forse già entro quest'anno.
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