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Madrid mette all'asta nuove frequenze tlc

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Questo articolo è stato pubblicato il 15 febbraio 2011 alle ore 07:40.

MADRID - Il governo spagnolo spera di incassare tra gli 1,7 e i 2 miliardi di euro dalla cessione, agli operatori domestici e internazionali, di nuove frequenze tlc da 800 e 900 Mgh. L'asta, che dovrebbe andare in porto presumibilmente nella tarda primavera permetterà da un lato di ridurre parte del pesante deficit dello Stato (pari al 9,3% del Pil a fine 2010) e dall'altro di portare a termine nuovi investimenti nel settore della rete delle telecomunicazioni.


Di sicuro, la gara è molto attesa e la concorrenza agguerrita. Gruppi come Movistar (Telefonica), Vodafone, Orange e Yoigo sono pronti a darsi battaglia per aggiudicarsi le nuove frequenze che aprono nuove opportunità di mercato e quindi l'offerta di nuovi servizi altamente tecnologici e professionali alla clientela. Ma anche la possibilità di poter offrire una copertura più capillare sul territorio nazionale. Insomma, maggiore capacità rispetto a quella attuale.

Ad annunciare i termini della vendita (le concessioni avranno una durata fino al 2030), che ricalcano quelli dell'asta svoltasi in Germania per analoghe frequenze, è stato ieri il ministro per l'Industria, Miguel Sebastian durante la visita al Mobile World Congress di Barcellona. Ad ogni buon conto l'operazione era nell'aria da tempo, tenuto conto che nel dicembre dello scorso anno il Consiglio dei ministri spagnolo aveva dato il via liberava alla vendita di queste frequenze, dando come termine temporale la prima metà del 2011.

Per il resto, il ministro ha ricordato ieri che la Spagna sta accelerando gli sforzi per coprire in tempi rapidi tutto il territorio con la rete della banda larga e con la telefonia di nuova generazione (fino a 100 megabit per secondo). Uno sforzo che si giustifica con il fatto che il paese intende essere competitivo al massimo, al pari degli altri partner dell'Ue, e quindi per creare nuove opportunità di business e di investimento anche dall'estero. In questa ottica va ricordato che il principale operatore tlc del paese, il gruppo Telefonica, fattura complessivamente (tra mercato domestico e internazionale) oltre 55 miliardi di euro. Come a dire che il settore tlc, per la Spagna, è uno di quelli di punta, di quelli strategici per cambiare modello economico del paese. Un obiettivo, quest'ultimo, che il premier Josè Luis Zapatero ha riaffermato non più tardi di qualche settimana fa in occasione del varo delle nuove riforme di carattere strutturali. Come noto la Spagna soffre da tempo di una crisi di ampie proporzioni che ha fatto lievitare la disoccupazione oltre il 20% e l'economia a rallentare fino ad entrare in numeri negativi. È dunque in questa ottica che i settori a maggiore tasso tecnologico stanno diventando fondamentali per il rilancio del paese e per la sua competitività. Tra questi quello delle tlc. Non deve sorprendere, dunque che la Spagna stia tentando con tutte le sue forze di far diventare Barcellona la sede permanente del Congresso mondiale della telefonia. La capitale internazionale delle tlc.

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