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Smartphone, il bilancio di un anno. L’Oscar va ad Android

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Questo articolo è stato pubblicato il 14 febbraio 2011 alle ore 09:55.

Per sintetizzate l’anno magico dei telefonini intelligenti potrebbe bastare anche un semplice raffronto. Dati di Idc alla mano, nel quarto trimestre del 2010 sono stati venduti 100,9 milioni di smartphone e circa 93 milioni di personal computer. I primi hanno segnato un incremento dell’87,2%, i secondi una crescita intorno al 5%. Il sorpasso non si è compiuto ancora su base annua – 346 milioni contro 302 milioni il consuntivo finale a vantaggio dei pc – ma è solo rimandato, presumibilmente già alla fine di quest’anno. Chi sta godendo di più della passione dei consumatori per i telefonini multifunzione è Google. La piattaforma Android ha fatto il pieno di consensi, corre spedita verso il trono dei sistemi operativi – Symbian non è più troppo lontana in termini di quote di mercato – e soprattutto vanta margini di sviluppo ancora consistenti.     

Per contro, guardando le performance di vendita dei produttori di smartphone, chicontinua a perdere terreno a favore della concorrenza è Nokia. La casa finlandese mantiene sì la leadership, con una market share (in sensibile calo) del 33,1% frutto di circa 100 milioni di unità spedite, ma concede spazi importanti di crescita ad Apple, Samsung e Htc. I due produttori asiatici sono al momento le punte di diamante del piano di espansione di Google in campo mobile e anche gli analisti di Idc sono convinti del fatto che Android sia diventato il pilastro della strategia smartphone di molti vendor, fra cui anche Lg, Motorola e Sony Ericsson. Per Symbian  e Microsoft, posizionate agli estremi della top five nei sistemi operativi, reggere l’urto dell’avanzata androide sarà la prima sfida da vincere per il 2011: i buoni risultati ottenuti dalla nuove versioni delle rispettive piattaforme (Symbian 3 e Windows Phone 7) non costituiscono una garanzia sufficiente.

Nokia, in particolare, è chiamata a dare segni forti sulla fascia alta del mercato smartphone, dove si attende l’arrivo dei modelli basati su MeeGo da opporre ai prodotti di punta della concorrenza, iPhone naturalmente compresi. Apple sembra aver trovato la propria dimensione ideale, attestatasi nei dodici mesi intorno a una fetta del 15-16% del mercato e frutto comunque di vendite che sono praticamente quasi raddoppiate. Se Research In Motion vuole e deve dimostrare che la flessione del 2010 (la casa canadese ha visto ridursi la propria fetta dal 19,9% al 14,5% in un anno) è stata solo passeggera, chi promette scintille nel 2011 è Samsung. Il chaebol coreano era a fine 2009 un outsider di lusso negli smartphone, oggi si prende poco meno del 10% della domanda e per la fine di quest’anno ha confermato di voler arrivare vicino al 15%.

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Il 2011, questa la previsione di Idc, dovrebbe registrare un andamento di domanda ancora molto positivo e rispetto al recente passato i vendor andranno ad ampliare i rispettivi cataloghi con un numero maggiore di modelli di fascia media e bassa per raggiungere il mercato di massa. Per lo stesso motivo, gli smartphone high-end scenderanno di prezzo. Con la conseguente maggiore possibilità di scelta per gli utenti. (G.Rus.)