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Questo articolo è stato pubblicato il 14 febbraio 2011 alle ore 09:43.
BARCELLONA - Telefonini con processori dual core e tavolette con schermi da 10,1 pollici: questo il menu preparato da Samsung, tutto nel segno di Android, al Mobile World Congress 2011. Il chaebol coreano ha infatti tolto i veli alle novità attese alla vigilia, e cioè lo smartphone Galaxy S II e il tablet Galaxy Tab di seconda generazione, battezzato 10.1 per via dello schermo con la diagonale più grande rispetto al modello introdotto sul mercato lo scorso autunno. Stando a quanto trapelato ufficiosamente, nella lista degli annunci è stato depennato all’ultimo un secondo dispositivo tablet con display da 8,9 pollici: secondo gli analisti è un prodotto che difficilmente vedrà la luce almeno nell’immediato, per i portavoce della società asiatica non è assolutamente da escludere che il lancio sia strategicamente solo rimandato di qualche settimana. Possibilità legata al fatto che il nuovo anti iPad presentato a Barcellona sarà inizialmente distribuito in esclusiva da Vodafone (a partire dalla primavera e in 20 Paesi) mentre quello di più ridotte dimensioni verrebbe venduto sull’open market. L’altro punto di domanda ancora da risolvere riguarda i costi dei due prodotti, ancora in via di definizione. Le indicazioni fornite da Samsung danno però il Galaxy II a listino con prezzi di circa 600 euro e il nuovo Galaxy Tab in commercio fra gli 800 e i 900 euro.
Galaxy II: prestazioni al top con uno sguardo alle soluzione aziendali
L’ultimo nato in campo smartphone si presenta con un compito non indifferente, quello di migliorare i risultati ottenuti dal suo predecessore, il Galaxy S, che ha superato quota 10 milioni di utenti nel mondo. Che il produttore voglia fare il bis e di conseguenza spiccare il volo nel mercato dei super cellulari, dove ancora si trova a inseguire Apple e Research in Motion (oltre che Nokia) è scontato. Anche se da Jk Shin, President, il numero uno della divisione Mobile Communications, non sono arrivati precisi segnali in tal senso. Il manager coreano ha per contro enfatizzato la crescita maturata nel 2010 nelle vendite di telefonini intelligenti e, parlando di tavolette, evidenziato il fatto che “il Galaxy Tab da 7 pollici è stato solo l’inizio. Il 2011 – ha detto convinto Shin - è l’anno degli smart mobile devices e dei servizi, delle apps e dei contenuti che questi renderanno disponibili agli utenti”.
Il messaggio rivolto dai suoi executive alla platea è stato chiaro: Samsung vuole fare la differenza in campo mobile su tre fronti: screen, speed e content, e cioè capacità di visualizzazione, velocità e contenuti. “Con Galaxy S II – ha precisato in tal senso Shin - vogliamo cambiare il modo di concepire gli smartphone. Per il nuovo super cellulare è stato quindi rispolverato il motto, sempre attuale del resto, del “more with less”. Un fare di “più con meno” che per il Galaxy S II si concretizza con maggiori prestazioni e superiore eperienza visiva e con un ridotto spessore del terminale (8,5 millimetri), un inferiore peso (soli 116 grammi) e meno consumi di energia. Shin però si è fermato qui. Non ha parlato di strategie a livello di piattaforma – Android e Bada sono ormai i soli cavalli di battaglia del produttore, con Symbian in uscita – e non si è sbilanciato in previsioni di vendita facendo numeri o ipotizzando quote di mercato da conquistare. Tutto l’evento di Samsung è stato focalizzato sul prodotto (e sullo smartphone in particolare) e sulle soluzioni ad esso correlate, mentre i concorrenti non sono stati mai citati.