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Questo articolo è stato pubblicato il 26 marzo 2011 alle ore 08:15.
Si può diventare come Steve Jobs? O, quantomeno, c'è un modo per replicare, anche in altri settori industriali, l'insegnamento del già leggendario leader della Apple? Jay Elliot è convinto di sì. Già vicepresidente esecutivo della casa di Cupertino, Elliot ha appena scritto un libro («Steve Jobs: l'uomo che ha inventato il futuro», nelle librerie italiane la prossima settimana per i tipi di Hoepli) che non vuole essere solo l'ennesima biografia del manager più ammirato dell'ultimo decennio. «Conosco questa storia perché ho lavorato per anni accanto a lui e non per sentito dire – racconta Elliot, raggiunto per telefono in California – ma credo che sia una storia carica di insegnamenti, per i leader di oggi e quelli di domani».
Quando si incontrano per caso in un ristorante della Silicon Valley, Elliot è un manager 40enne in giacca e cravatta della Intel e Jobs un 25enne sconosciuto con l'aria da hippy. Eppure, l'hippy è anche il ceo della neonata Apple Computer e, «grazie al suo contagioso entusiasmo», convince l'altro a lavorare per lui. «Diventai il suo braccio sinistro – scrive nel libro – perché Steve è mancino». Saranno gli anni più appassionanti della sua vita, fin quando nell'85 Jobs viene separato dalla sua creatura e Elliot resta nella Apple per un po', dolorosamente orfano del suo giovane nume tutelare.
«Replicare Steve Jobs alla lettera è forse impossibile – ammette Elliot, che ha fondato la Nuvel, un'azienda che produce applicazioni per l'iPhone – così come è irreplicabile la sua passione. Però il suo approccio al business e ai prodotti, la maniacale attenzione ai dettagli, la fissazione di semplificare il semplificabile, possono certamente essere applicati altrove». Anche dentro alla Apple, Mr. Elliot? Anche il giorno, speriamo lontano, in cui Jobs non sarà più al timone del comando? «Steve ha fatto un lavoro di riorganizzazione incredibile – risponde – e il pubblico discorso che pronunciò nel 2001, l'anno di nascita dell'iPod e del sistema operativo Mac Os X (che due giorni fa ha spento la decima candelina, ndr), già disegnava la visione strategica che si è realizzata oggi».
Forse è bene ricordare che nel 1996, quando Jobs viene richiamato a salvare la sua stessa creatura, la Apple è sull'orlo del fallimento. Oggi è la seconda società al mondo per capitalizzazione (323 miliardi) e qualche analista già prevede che nel 2012 scavalcherà, per fatturato, anche quell'Ibm che il giovane Jobs considerava il nemico da battere, salvo capire più tardi che il vero rivale era Microsoft. «Sono sicuro che, qualunque cosa accada, la Apple riuscirà a stupirci ancora per molti anni. Tim Cook, l'uomo che rimpiazza Steve durante la sua assenza per malattia, è un tipo in gamba. L'eredità del Jobs-pensiero verrà tramandata a lungo».
Nel suo libro, certamente più gentile con Jobs delle altre biografie che narrano del suo caratteraccio, Elliot racconta dell'aura di leggenda che girava fra le mura aziendali anche quando Jobs era ormai uscito. Ed è carico di aneddoti: come l'improvvisa richiesta, a pochi mesi dal lancio del primo Mac, di togliere le ventole di raffreddamento dal computer. «Ci vollero 5 mesi, per capire come fare – racconta – ma alla fine trovammo il modo. Il prodotto finale doveva prima di tutto soddisfare lui. Com'è successo poi con l'iPod, l'iPhone e l'iPad». Oggi – 26 anni dopo – i Mac portatili o da scrivania sono tutt'ora i computer più silenziosi in commercio.
La ricetta per replicare Jobs è articolata, e ci vuole un libro per raccontarla. «Guarda sempre al dettaglio», spiega Elliot. «Incoraggia la circolazione delle idee. Crea un ambiente di lavoro stimolante dove la gente possa radunarsi socialmente. Non accettare l'incompetenza». Un decalogo non c'è ma, in sostanza, il prodotto finale deve trasmettere emozioni.
E il suo libro, Mr. Elliot, è piaciuto a Jobs che solitamente detesta le biografie? «Non lo so, non ci sentiamo da tempo. Ma parlo così bene di lui...».
Biografia
Si intitola «Steve Jobs: l'uomo che ha inventato il futuro» (Hoepli) il libro scritto da Jay Elliot, ex vice presidente esecutivo di Apple e, come si auto-definisce, ex "braccio sinistro" di Jobs
TITOLO: Steve Jobs – L'uomo che ha inventato il futuro
AUTORE: Jay Elliot, William L. Simon
PAGINE: 256
PREZZO: euro 19.90
EDITORE: HOEPLI
DATA USCITA: 29 marzo 2011
SITO: http://stevejobs.hoepli.it/
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