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Alla scoperta del Sudafrica, aspettando i mondiali

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Alla scoperta del Sudafrica, aspettando i mondiali

Il Green Point Stadium di Cape Town, tra Signal Hill e l'oceano
Il Green Point Stadium di Cape Town, tra Signal Hill e l'oceano

Mancano poche settimane e gli occhi di tutto il mondo saranno puntati sul Sudafrica. L'11 giugno, a Johannesburg, prendono il via mondiali di calcio. Lo sport può trasformarsi in un'occasione per visitare uno dei Paesi più amati dagli italiani. Nel 2009 i viaggiatori di casa nostra che hanno scelto il Sudafrica come meta per le vacanze sono cresciuti del 7,8% rispetto all'anno precedente sfiorando per la prima volta i 60 mila arrivi.

Ci sono i pacchetti fatti per chi non vuole perdersi neanche un gol. E gli itinerari alternativi dedicati a chi non è interessato al calcio ma vuole comunque approfittare dell'evento per visitare il Paese. Punto di partenza imprescindibile è Città del Capo, la capitale legislativa del Sudafrica. Una metrpoli da 2 milioni di abitanti incastonata in uno scenario unico, tra la Table Mountain e la baia. Ma il vero tesoro dell'Africa australe sono i grandi parchi. Su misura per ogni tipo di viaggiatore. Dal bambino all'avventuriero. Ecco i migliori da non perdere selezionati dai Viaggi del Sole.

PARCHI AVVENTURA
A piedi, a cavallo e in canoa
Tra i percorsi di trekking che attraversano le aree protette, il più famoso è l'Otter Trail (5 giorni). Si trova nel parco nazionale della foresta Tsitsikamma, la più antica riserva costiera d'Africa, nel cuore della Garden Route, provincia di Eastern Cape, dove vive l'enorme Outeniqua Yellowwood, un arbusto millenario. Adatto a trekker dai 12 ai 65 anni, il percorso prevede tappe in media di 13 km al giorno, in un lembo di foresta intatta, guadando fiumi e dormendo nei rifugi.
Nella stessa foresta è da provare l'emozionante Tsitsikamma Canopy Tour, il primo a nascere in Africa: un percorso tra dieci piattaforme in cima agli Yellowwood, unite da corde lunghe fino a 80 metri, lungo le quali ci si lancia su carrucole.
Più a est, lungo la Wild Coast regno del popolo Xhosa, dove nacque Nelson Mandela, si snoda un percorso di 280 km suddivisibile in tratti da 3 a 6 giorni. Una sorpresa continua tra rocce a picco sul mare, prati, dune ed estuari. Muniti del permesso del Dipartimento Forestale e della tabella delle maree (per evitare di immergersi nelle acque popolate di squali nel momento sbagliato), si pernotta in capanne tradizionali Xhosa e in campi attrezzati nelle baie delle riserve naturali, dove vivono piccoli mammiferi e uccelli rari.

Sulle Dolomiti australi
Per chi ama la montagna, ecco i paesaggi spettacolari dei Drakensberg, i più alti monti dell'Africa meridionale (3400 m), tra Lesotho e KwaZulu-Natal, che gli Zulu, etnia principale della regione, chiamano "barriera di lance". Dai campi base dell'Ukhahlamba Drakens berg National Park partono i sentieri per vedere le pitture rupestri degli antichi San, tra picchi dolomitici e "ristoranti per avvoltoi", siti riforniti di carcasse fresche dai ricercatori per incoraggiare la nidificazione dei rapaci più minacciati. Un tempo abitati da numerosi eland, le antilopi alcine (le più grandi d'Africa), questi monti sono oggi Patrimonio Unesco. Per varcare il confine col vicino Lesotho, la strada porta sul Sani Pass dove si può sostare al pub più alto del mondo (3000 m).

Nella provincia del Western Cape, intorno a Cape Town, i sentieri del Parco Nazionale Cape Peninsula, che comprende la celeberrima Montagna della Tavola, e delle riserve De Hoop e Hottentots Holland, sono immersi nel fynbos, la vegetazione del bioma più piccolo e più ricco di specie vegetali del pianeta: il Cape Floral Kingdom. È il regno incontrastato della protea, fiore nazionale che cresce a cespugli tra eriche e gigli.

Su queste stesse catene costiere, ricche di creste adatte al lancio, fioccano deltaplani e parapendii. Volando, prima di planare sulle bianche spiagge, si avvistano delfini, otarie e qualche balena. Qui sono nati anche scenografici tour in mountain bike e si praticano l'abseiling (l'arte di calarsi negli strapiombi) e l'arrampicata. È sulla Table Mountain la sporgenza più alta al mondo: 112 metri di roccia nel vuoto mille metri sopra Cape Town.

Quasi 600 km a est, di nuovo nell'Eastern Cape, sull'autostrada N2, ecco invece il bungee jumping più alto del pianeta; 216 metri di volo sul fiume Bloukrans. Nella provincia dello Mpumalanga, dove si avventurarono i primi cercatori d'oro scozzesi, azione e paesaggi splendidi sono garantiti: si può abbinare la scalata delle pareti scoscese vicino a Sabie e Waterval Boven a una discesa in kayak del fiume Olifants, o di quel fiume Blyde che, solcando i monti con una millenaria erosione, creò il Blyde River Canyon. Dalla cresta intorno al canyon, a strapiombo sulle pianure orientali, si vede fino in Mozambico.

Nella gabbia dei coccodrilli
Perfetto per il sea kayak è invece il tratto tra Langebaan e Saldanha Bay, sulla costa della provincia del Western Cape. Pagaiando nel West Coast National Park è facile avvistare stormi di migratori e avvicinare delfini, otarie e persino balene. Per veri brividi c'è lo shark cage diving: calarsi in acqua in una gabbia per guardare negli occhi lo squalo bianco. È possibile, tra Cape Town e Port Elizabeth, nei pressi di Seal Island, Mossel Bay e al largo di Hermanus, dove gli isolotti pieni di otarie sono zona di caccia dei pescecani. Per saperne di più, l'istituto Sharks Board di Durban studia e protegge gli squali. Nella costa del KwaZulu-Natal, invece, la fauna marina fiorisce grazie alla corrente calda di Agulhas proveniente dal Mozambico; nelle riserve marine di Kosi Bay, Aliwal Shoal e Rocky Bay abbondano tartarughe e squali balena, mentre d'estate, nelle profondità di Protea Banks, si radunano le mante. Quanto agli incontri ravvicinati, il Cango Wildlife Ranch, a Oudtshoorn, ha appena lanciato il crocodile cage diving, per nuotare tra i coccodrilli di 4 metri!

PARCHI NATURA
Parchi nazionali e riserve all'avanguardia, biodiversità stupefacente, un laboratorio a cielo aperto: per i naturalisti il Sudafrica è una meta d'obbligo, almeno una volta nella vita. A partire da un'attrazione mitica che non si può non mettere in cima a tutte le altre: il Parco Nazionale Kruger, naturalmente. Grande come Israele, il Kruger è oggi addirittura sovrappopolato: nel 1912 c'erano 5 elefanti, oggi sono oltre 13 mila, più altre 146 specie di mammiferi, 507 di uccelli e 336 di alberi.

Che animali si incontrano? La sera, i barbecue delle aree-campeggio attirano le iene. Al mattino presto si scorgono i leoni, addormentati sull'asfalto dopo la caccia notturna. Nei safari serali sono alte invece le chance di un faccia a faccia con un leopardo. E scorrendo le mappe poste ai vari ingressi, dove si segnano gli avvistamenti di giornata, si nota he, seguendo le piste vicine ai corsi d'acqua, è facile intercettare impala, zebre, bufali, gnu, giraffe che vanno ad abbeverarsi.

Animali senza confini
Paul Kruger sarebbe fiero di vedere la sua creatura al centro del più grande parco transfrontaliero al mondo: il Great Limpopo, che dal 2002, con l'eliminazione delle reti tra il sudafricano Kruger, il mozambicano parco Limpopo e il Gonarezhou in Zimbabwe, ricrea i corridoi delle antiche migrazioni. Da anni, inoltre, il ricambio genetico è favorito dall'apertura dei confini tra il parco e le riserve private a ovest (Sabi Sands, Timbavati, Manyeleti), costellate di lodge.

Il primo transfrontier park è stato però il Kgalagadi, tra Sudafrica e Botswana. Poco frequentato, occupa il sud del Kalahari e dà lavoro a popolazioni locali come i Boscimani - Khomani. Tra le dune rosse del semideserto spuntano branchi di springbok, eland e orici dalle lunghe corna, mentre suricati e manguste vegliano sulle zampe posteriori. Qui si trovano l'uccello serpentario, lo struzzo e l'otarda di Kori, il più pesante uccello volante. Ma il pezzo forte sono i predatori: il leone, dalla criniera scura, la iena, il ghepardo, la volpe del Capo e l'otocione, piccola volpe con orecchie da pipistrello.

Imperdibile anche il parco Hluhluwe-Umfolozi, nel KwaZulu-Natal, sia perché è il più antico del continente (1895), sia perché ospita la maggiore concentrazione di rinoceronti al mondo. L'ideale è spendere almeno due giorni tra le sue colline, scegliendo un rest camp o un bush lodge, prenotabile in esclusiva, con a disposizione guida e cuoco personale. Già riserva di caccia dei re Zulu, in questo parco si è salvato dall'estinzione il rinoceronte bianco grazie a un programma di riproduzione monitorata, illustrato nel museo del campo base, dove si svolge l'asta annuale di animali selvatici da trofeo e allevamento. Qui fu lanciato il primo Wilderness Trail, safari a piedi di più giorni con scorta armata, per una fruizione più rispettosa del parco: ai Trails è ora riservato un terzo della riserva.

Albatros, berte e pinguini
Nella stessa regione, l'immensa zona umida del Greater St. Lucia Wetlands Park, dove si radunano fino a 50 mila fenicotteri, è divenuto sito Unesco, essendo il più grande estuario d'Africa e, con la vicina riserva di Kosi Bay, una mecca del whale watching e del turtle watching. Qui, in gennaio-febbraio giungono da milioni di anni, dopo mesi di migrazione, le tartarughe liuto per deporre le uova.

La corrente calda dal Mozambico attira invece i cetacei, che in luglio-novembre vengono a partorire ben nutrite del plancton dell'Antartico. A est di Città del Capo, la foresta costiera dei parchi Tsitsikamma e Wilderness è invece l'eden del birdwatching, lungo sentieri sicuri da esplorare pernottando in rifugio o nei bed and breakfast dei dintorni. Vale la pena soffermarsi anche al Garden of Eden di Knysna, santuario ornitologico di foresta, che ospita uccelli rari come il turaco di Knysna.

Il paradiso dei birdwatcher sull'Atlantico è il West Coast National Park, dove vivono 200 mila uccelli marini e svernano migliaia di migratori europei, come i trampolieri artici. Sulle isole della baia si trova la maggiore colonia di pinguini africani. Ma i pinguini jackass si possono anche toccare visitando a Città del Capo il maggiore centro al mondo per il salvataggio di uccelli acquatici.
È il Sanccob a ripulire migliaia di pinguini quando una petroliera finisce sugli scogli. Poco distante, la corrente fredda occidentale del Benguela smuove d'inverno enormi migrazioni di pesci e, con loro, albatros, berte e petrelli: un tour in barca è tra le migliori esperienze di birdwatching marino al mondo.

La seconda più grande colonia di pinguini è al largo di Port Elizabeth, dove il Greater Addo National Park, nato nell'entroterra per salvare gli elefanti del Capo Orientale, ha incorporato una riserva marina. Questo megaparco malaria free è solo l'ultimo dei miracoli ambientali sudafricani, accompagnato dal fiorire di riserve private confinanti dotate di strutture ricettive di alto livello.
Più a nord, è malaria free il parco Pilanesberg, dove i ripopolamenti faunistici hanno ricreato l'ecosistema originario: oltre ai Big Five (leoni, elefanti, rinoceronti, bufali e leopardi), sono tornati al confine con il Botswana i licaoni, i più minacciati carnivori africani. Qui, un modo diverso per avvicinare gli animali è a dorso di elefante, con l'Elephant Back Safari, possibile anche nel Kruger: al centro Elephant Whispers, dove si assiste a una lezione di fisiologia elefantina, e a Kapama, dove questa attività è stata introdotta per la prima volta in Sudafrica.

Per saperne di più e per organizzare il vostro viaggio consultate la pagina degli indirizzi.
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