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Smart working:
le letture consigliate

Approfondimenti per conoscere punti di vista e opinioni differenti
e per riflettere sulle sfide del futuro

Smart working e senso della vita: di cosa parliamo quando parliamo di lavoro

28 giugno 2020

L’emergere quasi improvviso dello smart working in Italia, legato all’emergenza del coronavirus, porta inevitabilmente l’attenzione sul significato di quello che oggi il lavoro è per noi, e sulla sua utilità sociale. Solo il 40% degli italiani vorrebbe che si tornasse a lavorare come prima della pandemia.

Remote working: la possibile evoluzione «smart» post Covid-19

18 giugno 2020

La remotizzazione del lavoro potrebbe essere una delle poche possibilità per superare una nuova crisi economica mondiale, anche perché consente di ridurre i costi. Ma occorre che le aziende ripensino i propri modelli organizzativi.

Effetto smart working (a piccole dosi): si vive e si lavora meglio

20 maggio 2020

Secondo uno studio di Tito Boeri lo smart working potrebbe coinvolgere stabilmente il 24% della forza lavoro in Italia. In base a varie ricerche, gli effetti positivi riguarderebbero la produttività ma anche la parità tra i sessi e la natalità. A condizione che sia attuato nel modo giusto.

Smart working, autonomia, orari flessibili e uffici «sexy». Ecco che cosa chiedono i giovani

24 settembre 2020

Gli interessi di studenti e giovani lavoratori sono particolarmente interessanti perché sono loro a rappresentare la forza lavoro del futuro. In questo caso, la richiesta più importante è quella di autonomia e di orari flessibili. Mentre lo smart working non significa lavoro totalmente in remoto.

La Pa in smart working mette in difficoltà imprese e studi

7 ottobre 2020

L’impiego del lavoro in remoto da parte dei dipendenti pubblici ha creato problemi alle imprese, soprattutto quelle piccole. Ciò significa che per le amministrazioni, a partire dai Comuni, lo smart working richiede una revisione indispensabile di procedure e organizzazione.

Ma per davvero l’ufficio è morto? Forse no, lunga vita all’ufficio

23 luglio 2020

Uffici, lo smart working libera spazi da ripensare

5 maggio 2020

La discussione sulla possibile scomparsa degli uffici come li conosciamo, basati sulle gerarchie, è in realtà precedente al 2020. La presenza di un sempre maggior numero di freelance ha dato vita al fenomeno dei coworking. Il futuro è dei luoghi di lavoro che diano meno importanza alla collocazione fisica e più centralità allo scambio e alla condivisione di contenuti e stimoli tra le persone.

Lo smart working della «fase 2» stretto tra privacy e controlli a distanza

15 ottobre 2020

Una serie di strumenti che hanno accompagnato il passaggio al lavoro da remoto possono essere considerati come tecnologie di controllo dei lavoratori, una volta cessata l’emergenza. Si profila dunque la possibilità di una nuova stagione di accordi sindacali sul tema.

Smart working e geografia del lavoro nell’economia della conoscenza

6 gennaio 2021

La presenza fisica ha un ruolo importante nell’economia della conoscenza. L’incontro di persona genera spesso processi di innovazioni più facilmente delle relazioni a distanza, e negli anni precedenti alla pandemia c’è stata una spinta centripeta. Elemento di cui bisognerà tenere conto nel futuro.

L’anno delle sfide: i 5 trend del lavoro nel 2021

28 dicembre 2020

Tra le tendenze principali nel mondo del lavoro per il 2021 c’è il “real” smart working, con l’ufficio che diventa un “hub di esperienze” dove si passano al massimo tre giorni a settimana. E poi il lavoro in “superteam”, manager empatici e maggiore attenzione al benessere delle persone.

Nuovi paradigmi lavorativi: la necessità di investire in digitale e immobiliare

16 dicembre 2020

Per il lavoro in remoto occorre potenziare la banda ultralarga e bisogna investire in un nuove infrastrutture immobiliari e in coworking, perché servono spazi concepiti in un altro modo mentre il patrimonio edilizio italiano al 70% è più vecchio di 30 anni. Digitale e immobiliare restano dunque due settori di punta, anche per prepararsi a un’eventuale recessione.

La gamification come strumento a supporto dello smart working

14 luglio 2020

Uno dei rischi del lavoro da remoto è l’isolamento, con una ricaduta nella mancanza di motivazione delle persone. Uno strumento per contrastare questo pericolo è la gamification, un sistema di ingaggio che premi i comportamenti positivi (anche la riscoperta della propria famiglia nel tempo non lavorato, per esempio) modificando quelli negativi.

«PMI e città, così il telelavoro amplia i divari»

18 novembre 2020

Uno studio dell’Ocse ha preso in esame la pratica del telelavoro in oltre 25 Paesi, segnalando che c’è un forte rischio di disuguaglianze tra categorie di imprese, tra territori e tra tipologie di lavoratori, e avanzando alcune proposte, come quella di misure per compensare le attività economiche danneggiate dal cambiamento.

Tassare lo smart working? Un’idea che non convince

16 novembre 2020

La proposta di Deutsche Bank di una tassa del 5% sugli smart worker non si applicherebbe durante la pandemia, ma ad emergenza finita, sulla base dei risparmi generati dal telelavoro per i singoli lavoratori. Questa modalità di lavoro concorre però al benessere pubblico, per esempio riducendo la pressione sui mezzi di trasporto.

A Frosinone la scuola è «a misura» di impresa

6 dicembre 2019

A Frosinone c’è un istituto tecnico superiore (ITS) dedicato alla Meccatronica, cioè l’interazione tra meccanica, elettronica e informatica, che consente una formazione pratica presso le aziende e con personale docente che viene dal mondo del lavoro. Un esempio utile per il settore.

Perché i giovani fanno fatica a trovare lavoro in Italia

23 gennaio 2019

Nel nostro Paese, il tessuto produttivo è fatto soprattutto di imprese micro, piccole e medie, che sembrano inadatte a sfruttare il potenziale di neolaureati e giovani. C’è un “missmatch” tra domanda e offerta, e una richiesta di tecnici ma con competenze non necessariamente elevate.

Qualità del lavoro, un elemento fondamentale che spinge al miglioramento

16 gennaio 2020

Di solito, le motivazioni per cambiare lavoro riguardano la retribuzione, le dimensioni dell’azienda, le distanze, la dimensione internazionali, la qualità dei capi. Si tocca invece raramente il tema della passione, della qualità del lavoro che si fa. Un elemento invece importante per la retention.

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